“C’è secondo voi un modo per aiutare le persone nel loro percorso di leadership personale che sia più efficace dei nostri classici videocorsi e più accessibile della nostra HRD Academy?”.
Due anni fa ho fatto questa domanda al mio team.
Volevo trovare un modo per fare del “coaching personale” che potesse interessare decine di migliaia di persone, molte di più di quelle che partecipano ai nostri seminari ed eventi dal vivo e che posso raggiungere girando l’Italia.
Avevo pensato a un programma di formazione su Internet. Ma non ero affatto sicuro che si potesse veramente sostituire un programma di coaching personale, fatto cioè da persone e basato sul contatto umano, con una formazione su Internet.
Ma volevo sapere cosa ne pensava il mio team perché so che spesso vedono più avanti di me o almeno diversamente da me quel tanto che basta per avere un confronto che di solito ci permette di elaborare le mie idee “creative” in maniera così concreta e pragmatica da trasformarle spesso in grandissimi successi. E so che indubbiamente, tutto quello che abbiamo fatto in questi anni su Internet è stato possibile anche perché ho la fortuna (e in verità diciamo che mi sono “dato da fare” per essere fortunato!) di lavorare con persone che capiscono molto bene cosa funziona e non funziona sulla rete.
E così, da quella prima riunione (seguita da parecchie altre!) è nata Leadership University.
Leadership University è un programma di formazione sulla leadership personale che si sviluppa in 12 mesi e in cui io seguo i partecipanti mese per mese, con testi da leggere, audio, video e soprattutto esercizi e webinar mensili in cui ci sentiamo dal vivo e io rispondo personalmente alle domande di chi sta frequentando il corso.
La leadership personale è uno dei concetti chiave su cui baso il mio lavoro. Per questo motivo, Leadership University è un programma di formazione che amo. Ci ho messo veramente tutto ciò che potevo dare.
E la parte di coaching in diretta dal vivo è, secondo me, ciò che rende veramente Leadership University non solo un corso online veramente completo (con audio, video, testi ed esercizi), ma anche efficace come un programma di coaching classico (se non di più perchè lo puoi fare e rifare quante volte vuoi).
Ti interessa “toccare con mano” i contenuti di Leadership University?
Nei prossimi giorni ti farò accedere ad alcuni contenuti che si trovano in Leadership University così potrai valutare con i tuoi occhi (e le tue orecchie!) i contenuti e il valore di questo programma di coaching di cui sono veramente orgoglioso.
Una cosa importante: poichè in Leadership University ho voluto inserire delle sessioni in diretta di coaching, le iscrizioni sono sempre aperte solo in certi periodi dell’anno.
Apriremo le iscrizioni la prossima settimana e ti avviserò con un’email.
Quindi occhio alla prossima email su Leadership University perchè conterrà l’accesso ai contenuti che potrai goderti in anteprima.
E se scrivi qui il tuo commento, lo leggerò con molto piacere come sempre.
Dopo tutti questi anni di formazione, sempre a contatto con la gente e con i loro miglioramenti, mi sono accorto che in molti casi non è la pigrizia a bloccare le persone.
Infatti, chi decide di partecipare ai miei seminario è solitamente tutt’altro che pigro.
Tanto per cominciare è senz’altro una persona che vuole mettersi in gioco per migliorare (altrimenti non si sarebbe iscritta!), avverte un problema e vuole risolverlo (altrimenti non si sarebbe iscritta!) e che non ha più intenzione di rimandarne la soluzione (altrimenti non si sarebbe iscritta!!!).
E come tanti altri è gente piena di energia, con ottime potenzialità, ma che, nonostante si dia da fare da mattina a sera, non raggiunge gli obiettivi desiderati.
Se ti riconosci in questa condizione, questo post è scritto proprio per te:)
Quello che mi piace del “tempo” è il suo essere assolutamente democratico e di non fare preferenze alcuna! Infatti indipendentemente dalla condizione economica, sociale o culturale, la giornata è fatta di 24h, per ognuno di noi. E non credo ci sia niente nella vita di più giusto ed egualitario!!!
Perché allora a parità di impegno a volte raggiungiamo i nostri obiettivi e altre volte manchiamo clamorosamente il bersaglio? O perché con lo stesso impegno qualcuno ottiene ciò che vuole e qualcun altro gira in tondo?
Partiamo da questo presupposto: se non possiamo avere più tempo dobbiamo imparare a gestirlo meglio.
Quando durante i seminari affrontiamo l’argomento del Time Management chiedo sempre quale sia la domanda che sorge spontanea aprendo l’agenda con l’intenzione di pianificare gli impegni per la settimana.
La risposta, nella maggior parte dei casi è “cosa devo fare questa settimana?”
Se osserviamo attentamente questa domanda vediamo che si limita alla sfera delle azioni e non considera minimamente obiettivi o scopi. È focalizzata sul fare.
Come se la cosa importante fosse quello che facciamo e non dove ci porterà o cosa produrrà nella nostra vita.
Vi ricordo che essere “affaccendati” non significa affatto ottenere dei risultati! Il mondo è pieno di persone “affaccendate” che non combinano mai un bel niente!!! Non hanno mai tempo, perché sono piene di cose da fare, ma non concretizzano mai nulla!…
E’ invece fondamentale iniziare a pensare in funzione dei risultati: solo così saremo in grado di fare meno e ottenere di più.
Se cominciamo a focalizzare la nostra attenzione sui risultati che vogliamo ottenere e non sulle azioni che dobbiamo compiere otterremo uno scenario completamente diverso.
Cosa succederebbe se la domanda che guida la nostra gestione del tempo da “cosa devo fare?” diventasse “che risultati voglio ottenere questa settimana?”
Spostare il nostro focus sui risultati infatti cambia del tutto gli elementi pratici a cui dedichiamo tempo e attenzioni.
In altre parole, cambia le cose che andiamo a scrivere nella nostra bella agenda. Ovvero, dobbiamo fare in modo che ad essere scritte su quelle pagine vi siano azioni utili a raggiungere i nostri obiettivi, imparando a ragionare in termini di priorità.
È questo uno dei presupposti fondamentali su cui si basa il metodo OSA che insegniamo nei programmi HRD come Tempo di Risultati o come il Programma Fly e che ho voluto inserire nelle prime lezioni del programma della Leadership University come tassello fondamentale per raggiungere una gestione del tempo ottimale.
OSA è l’acronimo di Obiettivo, Scopo e Azione, ovvero i 3 passi per raggiungere ciò che vogliamo veramente (Obiettivo), guidati positivamente dalla giusta motivazione (Scopo) che ci può aiutare a fare ciò che è necessario per raggiungere efficacemente il risultato prefissato (Azione).
Imparando il metodo OSA, le nostre azioni verranno scelte in funzione di ciò che vogliamo ottenere e non di ciò che dobbiamo fare!
Detto così, può forse sembrare macchinoso, ma è un procedimento che appena appreso diventa del tutto naturale, tanto quanto prima era naturale chiedersi “cosa devo fare questa settimana”.
Con il metodo OSA si cambia l’approccio che si utilizza per gestire tempo e impegni e, magicamente, cambiano i risultati.
Il tempo sprecato purtroppo non è una perdita fine a se stessa, spesso si traduce in meno tempo per la nostra vita privata, per i nostri affetti e per le nostre passioni.
Insomma si traduce in una qualità della vita più bassa per noi e per chi ci sta vicino.
Lo scopo è sviluppare una mentalità orientata al risultato. Come farlo? Puoi cominciare con questo semplice esercizio.
Passa in rassegna le cose che hai in agenda e verifica come rispondono a queste domande:
– È in linea con ciò che voglio veramente? Mi aiuta ad avvicinarmi ai miei obiettivi?
– Ha valore per me? Perché lo voglio?
– Cos’è necessario fare per realizzarlo? Posso farlo in altro modo? Posso eventualmente delegarlo a qualcun altro?
Dopodiché ripianifica la tua settimana, focalizzando il più possibile il tuo tempo e le tue energie su ciò che è veramente importante e fa la differenza per te.
Ti sorprenderà vedere come molti impegni, molte cose che “dovevi” fare spariranno dalla tua agenda facendo magicamente spuntare… del tempo!
PS: mancano ancora pochi giorni all’apertura autunnale della Leadership University… State pronti!!
Quando ai miei corsi parliamo di cambiamento sottolineo sempre che il cambiamento non è qualcosa riservato solo a chi vuole metterlo in pratica. La nostra vita infatti è un continuo cambiamento, che lo si voglia o meno!
Cambiamo fisicamente cambiando costantemente ogni singola cellula del nostro corpo e per fare tutto questo non è richiesta la nostra approvazione.
Così come non ci viene chiesto se siamo d’accordo o no dal mondo che, intorno a noi, cambia a velocità della luce.
Che ci piaccia o no, il cambiamento è parte integrante della vita.
La vera differenza per noi avviene quando facciamo in modo che il cambiamento produca un miglioramento, quando lo gestiamo a nostro vantaggio invece di subirlo e lo trasformiamo in un progresso.
Il problema è che spesso cambiare fa paura. Perché in maniera più o meno forte ci allontana da qualcosa che era parte delle nostre abitudini, forzandoci ad accettare una nuova condizione.
L’idea non ci piace e istintivamente respingiamo il concetto di cambiamento. Dopo tutto “siamo fatti così”…
Allo stesso tempo però, siamo spesso insoddisfatti di quello che otteniamo dalla vita e vorremmo migliorare le cose. (continua a leggere…)
Ma come possiamo fare in modo che le cose migliorino, se continuiamo a farle nello stesso modo di sempre?
Bella domanda. Non possiamo.
Infatti le cose cambieranno e noi otterremo sempre lo stesso risultato se affronteremo le nuove situazioni con la vecchia mentalità.
Una cosa che mi è sempre balzata all’occhio nel lavorare in questi anni con decine di migliaia di persone, è che spesso si tende a vedere il cambiamento come una sorta di annullamento della nostra persona per costruirne un’altra con nuove caratteristiche. Come se cambiare volesse per forza dire buttare giù tutta la casa per ricostruirla da zero…
Pensate a frasi che tutti diciamo comunemente, come: “Sei cambiato, non ti riconosco più” oppure “Non cambiare mai!”… Leggendo tra le righe, si può facilmente notare come facciano pensare al cambiamento come a qualcosa di negativo, che ci modifica o sostituisce con qualcosa di sconosciuto e quindi pericoloso.
Niente di più sbagliato.
Cambiare abitudini, idee, punti di vista e quant’altro faccia parte di noi fa sì parte del cambiamento, ma non siamo “noi” a cambiare.
Al contrario, siamo noi che “decidiamo” di cambiare! Una nostra abitudine, una nostra idea, un nostro atteggiamento…
Il cambiamento è una straordinaria occasione di evoluzione, di espansione e di miglioramento di quello che siamo. Se lo guidiamo consapevolmente non facciamo altro che partire dalla nostra condizione presente e migliorare quell’aspetto della nostra personalità o quel nostro modo di fare.
Perciò, come dicevamo, il cambiamento avverrà comunque, non abbiamo certo il dono di fermare il tempo o di cambiare le leggi della natura umana: ciò che possiamo e dobbiamo impegnarci a cambiare sono i risultati, le conseguenze di quello che accadrà comunque e indipendentemente dalla nostra volontà.
Allora, in questo modo la parola “cambiamento” potrà corrispondere a “miglioramento”.
E cambiare non vorrà più dire distruggere il vecchio sé per fare spazio ad uno nuovo, ma espandere il proprio sé così da farlo diventare qualcosa di più grande e diverso, in grado di accogliere sia quello vecchio che quello nuovo!
Non “cambiare noi stessi”, ma, anzi, diventare ancora di più chi noi siamo veramente!
Ecco perché gestirsi al meglio nella fase del cambiamento è una delle cose più importanti: in quel momento decidiamo se guidare la nostra vita verso la direzione che scegliamo o mollare il volante. E ovviamente nel secondo caso, la migliore delle ipotesi è che tutto continui ad essere così come è…
In ognuno dei miei libri, ai miei seminari, nei dvd e ovunque abbia parlato e scritto, la parola “cambiamento” è ricorrente. Forse la più ricorrente.
Probabilmente è per questo che quando, tra le varie definizioni che mi appiccicano, quella di “esperto in strategie di cambiamento” è una delle poche che mi piace!…
Non a caso il mio prossimo libro si intitolerà “Cambiare senza paura” e anche all’interno della Leadership University, lo straordinario programma di formazione e Coaching on-line che mi sta dando enormi soddisfazioni (tra l’altro a brevissimo riapriranno le iscrizioni per la sessione autunnale!), ho selezionato i materiali migliori di questi miei oltre 20 anni di formazione per permettere ai corsisti di operare con gli strumenti più efficaci sul proprio cambiamento.
Quindi ti invito a fare questo semplice lavoro mentale: inizia a sostituire la parola “cambiamento” con “miglioramento” e ogni volta che senti parlare di “cambiamenti” chiediti mentalmente come trasformarli in miglioramenti, in progresso.
Allenati costantemente a gestire il cambiamento invece che subirlo: sei libero di farlo!
Ormai oltre 2 anni fa, nel corso di una riunione con il mio team, ho fatto questa domanda:
“Secondo voi c’è un modo per aiutare le persone nel loro percorso di leadership personale che sia più efficace dei nostri classici videocorsi e più accessibile economicamente e logisticamente rispetto alla nostra fantastica HRD Academy?”.
Ciò che avevo in mente era un modo per fare del “coaching personale” che potesse interessare decine di migliaia di persone, molte di più di quelle che partecipano ai nostri seminari ed eventi dal vivo e che posso raggiungere girando l’Italia.
Stavo pensando a Internet.
Ma, l’ho detto tante volte, io non sono uno “smanettone” e spesso uso la tecnologia mio malgrado. E’ di certo uno strumento che da un lato ci permette di fare cose altrimenti impossibili, ma che a volte ci fa anche perdere un sacco di tempo (vedi l’articolo recente che ho scritto sulla gestione del tempo). Soprattutto credo che troppe volte usiamo la “tecnologia per la tecnologia”, così, perchè fa “figo”, senza pensare però se è realmente più utile dei metodi tradizionali (insomma, diciamo che quasi sempre i miei appunti li scrivo con carta e penna e sono molto contento così).
Come dicevo, stavo pensando a Internet, seppur fossi però abbastanza convinto che non si potesse realmente sostituire un programma di coaching personale, fatto cioè da persone e basato sul contatto umano, con qualcosa fruibile su Internet.
Ma volevo sapere cosa ne pensava il mio team perché so che spesso vedono più avanti di me o almeno diversamente da me quel tanto che basta per avere un confronto che di solito ci permette di elaborare le mie idee “creative” in maniera così concreta e pragmatica da trasformarle spesso in grandissimi successi. E so che indubbiamente, tutto quello che abbiamo fatto in questi anni su Internet è stato possibile anche perché ho la fortuna – e in verità diciamo che mi sono “dato da fare” per essere fortunato! – di lavorare con persone che capiscono molto bene cosa funziona e non funziona sulla rete.
E così, da quella riunione (e da un’altra decina credo!) è nato il progetto Leadership University, un percorso di formazione e coaching sulla leadership personale che si sviluppa in 12 mesi e in cui io seguo i partecipanti mese per mese, con testi da leggere, audio, video e soprattutto esercizi e webinar mensili in cui ci sentiamo dal vivo e io rispondo personalmente alle domande di chi sta frequentando il corso.
Leadership University è attivo ormai da 18 mesi e ha 759 iscritti eccezionali che in questi mesi non solo hanno partecipato, ma mi hanno anche dato consigli e idee per migliorare questo programma di formazione e coaching online.
Diciamo quindi che questo primo anno e mezzo ci è servito come “messa a punto” e proprio per questo abbiamo preferito non pubblicizzare questo fantastico programma troppo apertamente.
Ma ora credo sia pronto e strutturato a puntino e quindi questa è la prima email ufficiale che scrivo su Leadership University!
E ho pensato che i modo migliore per presentare questo programma – di cui sono particolarmente fiero perché è diventato proprio quello che in origine avevo in mente – sia fartelo “toccare con mano”.
Come?
Nei prossimi giorni ti farò accedere a materiale che si trova in Leadership University così potrai valutare con i tuoi occhi (e le tue orecchie!) i contenuti e il valore di questo programma di coaching. Perché io potrei parlartene fino a domani, ma vedere con i propri occhi vale più di cento racconti!
Un’ultima cosa importante: se vuoi iscriverti oggi a Leadership University non puoi ancora farlo. Una delle ultime novità rispetto ai mesi scorsi è che abbiamo strutturato il programma a “sessioni” tri/quadrimestrali e quindi le iscrizioni vengono aperte solo in certi periodi dell’anno.
Questo perché, in questi mesi di sperimentazione, abbiamo verificato essere il miglior modo per offrire ai partecipanti un rapporto 1-a-1 con me, che é un elemento fondamentale, a nostro modo di vedere, per assicurare il massimo dei risultati a chi partecipa a Leadership University.
Quindi occhio alle email dei prossimi giorni con il titolo “Leadership University” e goditi i materiali che ti invierò in anteprima.
Sarò veramente curioso di avere i tuoi feedback a riguardo!
A prestissimo… 😉
Nell’articolo precedente ti ho parlato delle prime 3 aree della leadership personale, ovvero Comunicazione, Gestione delle emozioni e Gestione del tempo. Hai valutato come ti comporti in queste aree?
Se non l’hai fatto non importa, lo potrai fare anche dopo aver letto questo articolo e visto tutte e 7 le aree della leadership personale. In fondo ti dò un suggerimento su cosa puoi fare per usare attivamente queste informazioni.
E quindi… continuiamo a vedere la nostra lista!
Area 4: Efficacia
Ovvero essere orientati a ottenere risultati.
Il mondo è pieno di persone che lavorano tantissimo, fanno un sacco di cose, arrivano a casa la sera stanchi e magari non passano abbastanza tempo con i loro cari perchè devono lavorare. Ma “fare cose” non significa ottenere risultati. Il mondo non ci premia se lavoriamo, ci premia se ottieniamo risultati.
Essere efficaci significa per prima cosa essere orientati al risultati. Alcuni sono più portati naturalmente a questa mentalità e altri meno, ma la verità è che essere efficaci è una caratteristica che possiamo sviluppare con adeguate metodologie e con l’esercizio e per questo motivo chiunque può diventare estremamente efficace.
Quindi l’obiettivo è allenare la mente nel modo migliore, per orientare ai risultati i nostri pensieri e quindi le nostre azioni.
Area 5: Relazioni e rapporti
Ovvero come gestiamo la nostra relazione con le altre persone, in qualsiasi campo
Come ho scritto nell’articolo precedente, non possiamo prescindere dagli altri se vogliamo raggiungere dei risultati.
Ti sarà capitato di ritrovarti, dopo aver passato un po’ di tempo con una determinata persona, svuotato di energie e con un atteggiamento negativo… Come mai? Molto probabilmente sei stato vittima di uno di quelli che io chiamo vampiri emozionali. Ovvero quelle persone che letteralmente succhiano energia emotiva dagli altri, senza dare niente in cambio.
Se anche tu hai già provato quanto questo può far star male… cerca di non essere tu un vampiro emozionale per chi ti circonda!
Fai in modo che le tue relazioni con gli altri regalino energia e lascino gli altri più arricchiti e positivi rispetto a prima di incontrarti. L’obiettivo è creare attivamente un ambiente ricco di energia positiva, che aiuta gli altri, ma ancor di più aiuta te.
Area 6: Energia psicofisica
Ovvero curare il nostro corpo per far funzionare bene il nostro cervello.
Questa area non e’ intuitiva, lo so. Molte persone pensano che sia sufficiente lavorare sulla mente e il corpo non sia così importante. Ma la realta’ e’ che se vuoi essere leader di te stesso non puoi prescindere dalla cura del tuo corpo e del tuo benessere fisico: siamo formati da mente e corpo.
Si tratta di avere una buona relazione con noi stessi.
Se sei sovrappeso, o sottopeso, se mangi male, se non fai attivita’ fisica, fumi o fai altre cose che danneggiano il tuo corpo, vuol dire che in qualche modo hai una cattiva relazione con te stesso e inevitabilmente il tuo cervello non potra’ funzionare bene come vorresti. Se sei diviso in due tra testa e corpo e la cosa non funziona.
Per questi motivi, nei miei corsi do molta importanza anche all’aspetto del benessere fisico (e presto si svolgerà l’Energy Seminar).
Area 7: Spiritualità (Valori, Mission, Vision)
Ovvero chi vuoi essere e cosa vuoi essere nella vita
Ho messo questa area come ultima non perche’ sia la meno importante, ma piuttosto perche’ e‘ l’area fondante, quella che alimenta tutte le altre e in generale la nostra vita. O almeno deve essere così se vogliamo essere leader di noi stessi.
Quando parlo di spiritualita’, intendo trovare la risposta a questa domanda: quale e’ lo scopo della mia vita?
Ti sei mai fatto questa domanda? Fattela ora, cosi’ provi le sensazioni, vedi le immagini e ascolti cio’ che questa domanda ti fa sentire. Fatti la domanda ora.
E’ una domanda importante, vero? Se vuoi essere veramente leader di te stesso, devi entrare in questa area e capire quale e’ la tua mission nella vita (cosa vuoi ottenere) e una vision per te stesso (che persona vuoi essere).
Ora che hai letto le 7 aree della leadership personale ti voglio far osservare una cosa: sono tutte collegate tra loro!
Puoi vedere come ognuna delle aree ricerca un’altra e si intersecano. Non e’ strano: stiamo guardando la complessita’ umana e cercando di semplificarla, per poterla gestire.
Ti invito a rileggere le 7 aree, nel precedente articolo e in questo e poi fare questa cosa: prendi un foglio di carta e una matita e scrivi la tua situazione per ogni area. Datti magari un voto da 0 a 10 e scrivi un tuo commento. Ti renderai conto dove sei ben attrezzato e dove invece sono le tue carenze.
Faccio fare un esercizio simile ai partecipanti alla Leadership University – il coaching personale che fai con me per 12 mesi – direttamente online. E da qui partiamo poi con il coaching per esplorare e migliorare ogni singola area, creando la tua leadership personale.
Tornerò ancora su questi argomenti perche’, come sai, essere leader di te stesso significa per me l’essenza stessa del vivere al meglio, essere veramente al tuo meglio.
Come e’ giusto che sia, perchè è giusto voler ottenere il massimo per noi stessi e per la nostra vita.
Nel mio insegnamento della leadership personale un problema che trovo abbastanza frequentemente è che le persone si concentrano su un’area specifica, in genere su quella che riesce loro meglio. O, in qualche caso, se vogliono fare un lavoro più impegnativo, su quella che riesce loro peggio. Che è già un passo avanti, ma non è la soluzione.
Il problema è che essere leader di te stesso significa ottimizzare e lavorare su tutte le aree della propria vita. Quindi non solo come comunichiamo, non solo come gestiamo gli obiettivi, non solo come risolvere la procrastinazione. Non si tratta di “mettere a posto qualcosa che non funziona”: si tratta di migliorare la tua “macchina” nel suo insieme. E’ quindi molto più efficace, produttivo ed equilibrato sviluppare un approccio globale al cambiamento.
Già mi immagino che quando hai letto “approccio globale” ti sarai preoccupato… 🙂
Se è così, è assolutamente comprensibile: il concetto di approccio globale (o “olistico”, se vogliamo fare un po’ i fighi!) per risolvere un problema è uno sforzo per la nostra cultura occidentale che è orientata al processo (fai questo, poi fai quello, poi fai quell’altro).
Tuttavia, c’è poco da fare: essere leader di te stesso è veramente un approccio globale al tuo miglioramento personale. E allora come possiamo fare?
Ti suggerisco una “lista” su cui concentrare la tua attenzione: la lista delle “7 aree della leadership personale”.
Queste sono le 7 aree della leadership personale su cui tu dobbiamo agire o comunque tenere sempre in considerazione affinchè siano efficaci (ti invito a leggere sotto cosa intendo per “essere efficace”) e bilanciate.
Area 1: Comunicazione
Ovvero come comunichiamo e interagiamo con gli altri e con noi stessi.
Purtoppo non possiamo creare niente di buono per noi stessi se non sappiamo comunicare efficacemente alle altre persone i nostri desideri e le nostre richieste. E se non sappiamo stimolarli e ispirarli ad aiutarci per raggiungere i nostri obiettivi (mentre raggiungono i loro).
“Nessun uomo è un’isola” ha scritto qualcuno ed è assolutamente vero. Viviamo assieme agli altri e realizziamo (o non realizziamo) i nostri desideri assieme alle altre persone.
Ma la comunicazione è altrettanto importante – se non di più per certi versi – quando la usiamo con noi stessi.
Siamo bravissimi a buttarci giù, dirci le cose più tremende quando sbagliamo. Ma siamo anche bravissimi a giustificarci quando invece dovremmo sottolineare i nostri errori per risolverli e andare avanti (e invece rimaniamo dove siamo).
Quindi è molto importante imparare a comunicare le giuste cose nel giusto modo. Comunicare efficacemente se è un dono di pochissimi è per fortuna un’attività che possiamo imparare. E i risultati di questa attività sono, credimi, facilmente visibili in poco tempo e spesso sorprendenti.
Area 2: Gestione degli stati d’animo
Ovvero saper minimizzare gli stati d’animo negativi e ottimizzare quelli positivi.
Il concetto qui è veramente chiave: il nostro stato d’animo condiziona i nostri risultati. Quindi dobbiamo imparare a gestire i nostri stati d’animo.
Ti svelerò un piccolo segreto: il tuo stato d’animo è tuo e di nessun altro. Ci puoi fare quello che vuoi e infatti ci fai quello che vuoi. Non sono gli altri che “ti fanno arrabbiare”, “ti rendono triste”, “ti rendono allegro”, “ti caricano”, “ti buttano giù”. Dare la responsabiità dei propri stati d’animo agli altri è uno degli errori più frequenti e credo sia tra quelli che maggiormente ci impediscono di essere felici.
Ricorda che non è ciò che dicono o fanno gli altri che può avere influenza su di te. E questo lo vedi quando parli con uno che ha idee diametralmente opposte alle tue, ti entrano da un orecchio e ti escono dall’altro.
Cosa succede allora? Succede che è il significato che noi diamo a ciò che gli altri dicono o fanno (o addirittura non dicono e non fanno) che condiziona i nostri stati d’animo. E il significato che dai agli avvenimenti o alle parole è una tua scelta e puoi sempre gestirla e scegliere diversamente. Abbiamo sempre il potere di decidere come stare.
E quindi e fondamentale imparare a gestire i nostri stati d’animo. Anche qui sono metodi che possiamo imparare per “salire al comando” dei nostri stati d’animo quando ci siamo dentro.
Area 3: Gestione del tempo
Ovvero gestire il nostro tempo con metodi adatti al nostro tempo.
Questo è un aspetto che, secondo me, non riceve la giusta attenzione. Molte persone pensano che hanno semplicemente “troppo da fare” per questo non hanno mai abbastanza tempo. Ma, credimi, di solito non è così: se non hai mai tempo, se sei stressato dalle cose da fare, se lavori nei weekend è molto probabile che tu non gestisca il tempo correttamente.
Una delle cose realmente diverse nella nostra società rispetto solo a 10 anni fa sono le interruzioni. Oggi abbiamo 1000 modi per essere interrotti in quello che facciamo!
Quindi, vedi il paradosso: da un lato siamo spronati a fare di più, dall’altro siamo spronati a prenderci una distrazione. Non meravigliamoci poi se siamo stressati e non riusciamo a fare quello che dobbiamo!
Il problema della gestione del tempo è che anche quando te ne rendi conto e dici “basta faccio un corso di gestione del tempo”, ti ritrovi a imparare tecniche obsolete, che risalgono addirittura a 200 anni fa (non esagero! Alcuni metodi di Time Management, tutt’ora insegnati in Italia, risalgono all’epoca di Beniamino Franklyn!!!). Ma non funzionano e, fidati, lo so per esperienza, poiché ho studiato tutte le tecniche per risolvere il problema, in primis per me stesso!
Non funzionano perché il mondo di oggi è realmente diverso e bisogna usare metodi aggiornati e attuali. Pensa solo al fatto che non più di dieci anni fa la tecnologia non era così presente, e soprattutto così invadente, nella nostra vita quanto lo sia oggi con ogni tipo di computer, telefonino, Ipad e altre diavolerie simili, che ci interrompono decine se non centinaia di volte al giorno nelle nostre normali attività! E la gestione di questi strumenti, non solo da un punto di vista tecnico, ma ancor più mentale ed emozionale, determina la differenza tra avere strumenti che lavorano per noi o contro di noi…
Personalmente credo che la gestione del tempo sia così importante che nella mia Leadership University – il corso online di 12 mesi in cui sono tuo coach per sviluppare la tua leadership personale – ho messo la gestione del tempo “di oggi” come uno dei primi elementi su cui lavorare insieme.
Incomincia a riflettere su queste aree, magari valutando come ti stai comportando al riguardo.
Nel prossimo articolo parlerò delle altre aree della nostra lista su cui puoi agire per diventare Leader di te stesso.
Scrivi qui sotto il tuo commento a questo articolo.
LEADER DI TE STESSO non è solo il titolo del mio primo libro con circa 200.000 copie vendute (in Italia è un record assoluto, specie per un manuale, figuriamoci poi su un argomento così particolare).
Leader di te stesso è la filosofia con cui mi impegno a viver la mia vita e che mi impegno a trasferire agli altri.
Posso dire che da sempre il mio pallino è stato capire se ci fosse un modo migliore di pensare alle cose, per vivere meglio ed essere più felici. E ho capito presto che dobbiamo imparare a gestire la nostra mente se vogliamo gestire al meglio la nostra vita.
Non e’ scontato, perché la mente tende a sfuggire e a pensare per conto proprio.
Ti è mai capitato di iniziare una giornata storta, con pensieri negativi, con previsioni nerissime e magari con l’ansia per il presente e per il futuro? Sicuramente sì, capita a tutti. Per molte persone è semplicemente una giornata storta, qualcosa che “capita” e su cui si può fare poco.
Ma, sotto sotto, sappiamo che non è così. Tutti i nostri pensieri, anche quelli che sembrano più naturali e spontanei, li creiamo noi, più o meno consciamente. Spesso tanto inconsciamente che crediamo siano la realtà. Crediamo di non poterci fare niente, che “ci sono venuti così”.
Invece la buona notizia è che possiamo sempre controllare i nostri pensieri. Anzi, dobbiamo impegnarci a farlo. Non possiamo permettere che il nostro cervello comandi, ma dobbiamo essere noi a comandare.
Dobbiamo imparare a essere sempre più leader dei nostri pensieri, delle nostre emozioni e di noi stessi.
Fai questa prova: pensa a qualcosa o recupera un pensiero che avevi in questi giorni e che magari ti assillava. Osserva che sensazioni, che emozioni ti dà. Ora modifica questo pensiero, plasmalo, cambialo, cambia le parole con cui lo pensi, modifica le immagini, scherzaci sopra se è un pensiero brutto, insomma… trasformalo!
Non è troppo difficile vero? No, questo non è difficile, perché dopotutto avevi controllo sulla cosa fin dall’inizio.
In verità è più difficile ricordarci di controllare i nostri pensieri mentre stiamo pensando inconsciamente, quando i pensieri sembrano la realtà.
Ti sarà capitato di volerti svegliare da un brutto sogno: fai una fatica bestiale perché sei ancora a metà dentro al sogno, ma stai anche dicendoti “svegliati, svegliati”. E’ una vera e propria fatica fisica, ti manca il fiato… Stai facendo il passaggio dall’inconscio al conscio ed è come tornare da un’altra dimensione, da quella creata dalla tua mente.
Lo stesso avviene quando vuoi controllare i tuoi pensieri che stanno andando per conto loro. A un certo punto devi fare lo switch, devi “accorgerti che stai pensando” e mettertene al di fuori.
E come si fa in questo caso? Dobbiamo allenarci!
Allenati quindi a osservare i tuoi pensieri, a diventarne consapevole e poi a modificarli. Puoi farlo sempre ed è un allenamento prezioso per sviluppare la tua leadership personale. Così, quando ti troverai in una situazione in cui la tua mente è occupata da pensieri che ti fanno stare male, avrai il tuo sistema per prendere le redini e controllare la situazione.
Tornerò ancora su quest’argomento della leadership personale perché, come ho detto, credo sia il vero strumento che abbiamo per migliorare la qualità della nostra vita.
Intanto, allenati a essere sempre più consapevole dei tuoi pensieri, a modificarli e a mostrare alla tua mente chi è che comanda!
Scrivi qui sotto il tuo commento a questo articolo.