in un gruppo di lavoro come puoi esercitare la tua leadership al femminile per ottenere i migliori risultati da colleghi e collaboratori? esistono piccoli e semplici strumenti che fanno una grande differenza. sono comportamenti che scaturiscono dall’applicare tutto ciò che abbiamo fin qui esaminato. Vediamoli insieme.
1. Separa il comportamento dalle persone
Impara ad accettare il fatto che tutti commettono errori, anche tu. Le tue eventuali critiche, ma prima ancora il tuo giudizio, devono concentrarsi sulle performance, senza scadere nella tentazione di sentenziare sugli individui. Ti hanno insegnato che le persone si giudicano dal comportamento? Be, è sbagliato. Si giudica il comportamento, non le persone. e questo vale anche per te. Smettila di giudicarti severamente. Se il lavoro non è perfetto al 101 per cento, è solo perché il 101 per cento non esiste! Inoltre se sei troppo perfezionista nemmeno il 100 per cento sarà sufficiente ai tuoi occhi. E anche il 100 per cento è irraggiungibile, significherebbe che migliorare è impossibile! Non è così.
2. Se sei empatica con i tuoi collaboratori, puoi costruire un impero
La nostra esperienza e la nostra lunga amicizia ci hanno insegnato che occorre imparare a tenere distinti i due ambiti, amicizia e lavoro, in specifiche situazioni. Questo diventa possibile se si rispetta il punto 1: distinguere le persone dai risultati. Tutta- via, l’instaurarsi di rapporti autentici può essere un grande punto di forza. In quanto leader, ricorda che dalle persone a cui vuoi bene non devi aspettarti più che dagli altri e che non devi assolutamente prendere sul personale i loro errori. i genitori di Daniela hanno lavorato insieme per quarant’anni e sono una coppia tuttora innamorata. Roberto Re e Roberta Cuttica, i fondatori di HRD Training Group, sono insieme da venticinque anni. Daniela stessa convive felicemente con un collega e, oltretutto, suo subordinato sul lavoro. ehi, non ti stiamo consigliando di avere relazioni sul lavoro, anche se nemmeno lo sconsigliamo. Ti invitiamo a non avere paura di aprire il cuore alle persone con cui condividi obiettivi e risultati! «empatia» è la parola chiave! Empatia!
3. Alimenta un confronto continuo
La cooperazione parte dai leader. Esponi le tue idee e metti gli altri in condizione di fare altrettanto, stimolali a portare valore. Opera in modo che condivisione e continuo miglioramento siano basi comuni. Le persone intorno a te dovranno sentirsi protagoniste e non semplici esecutrici, mettendo in gioco le loro qualità e competenze. Dai a ciascuno la possibilità di usare i propri talenti.
4. La leadership al femminile parla usando il noi, non l’io
al bando l’egocentrismo, quello che vuoi è creare affiatamento, non essere ammirata. Usa l’io per assumerti la responsabilità degli errori. Quando festeggi i buoni risultati usa invece il noi. Io per i rimproveri, noi per i complimenti. È semplice se chiami a raccolta la tua acutezza sensoriale, il desiderio di continuo miglioramento e quello di contribuire alla crescita altrui.
5. Rinuncia all’illusione del controllo
per quanto ti sforzi ci saranno cose che andranno come non dovrebbero, ritardi e fraintendimenti. non puoi avere tutto sotto controllo e comunque non è sano nutrire questa aspirazione. Non puoi e non devi fare tu tutto il lavoro e non tutto il lavoro deve esse- re fatto a modo tuo. il successo è spesso frutto della capacità di accettare gli insuccessi e andare avanti comunque, senza arrendersi.
6. Connettiti alla tua mission
Tutta la fatica, le complicazioni, l’impegno che a volte devi mettere in campo ti risulteranno più leggeri se sarai consapevole di quale sia lo scopo finale. Abbiamo parlato della mission personale nel capitolo precedente. non c’è forza più potente di questa per motivarti e per aiutarti a godere della tua vita, quando tutto va bene e quando va meno bene.
Tieni bene a mente questi spunti, rileggili spesso, falli tuoi. Sono in grado di rivoluzionare la tua vita, ma solo a patto che li trasporti fuori da queste pagine trasformandoli in azioni.
Come fai una cosa le fai tutte
Ora che hai letto tutti e sei i suggerimenti, ti confidiamo un se- greto: non sono esattamente ciò che sembrano. all’inizio di questo capitolo avevamo annunciato che ti avremmo fornito indica- zioni utili sia per il lavoro sia per la tua vita familiare, che tu sia sposata o no con il tuo partner, che tu abbia figli o non ne abbia. Ebbene, in realtà è esattamente ciò che abbiamo appena fatto. Torna indietro e rileggi i sei consigli pensando che al posto dei collaboratori ci siano i tuoi familiari o il tuo partner e che l’azienda sia invece la vostra casa, la vostra relazione.
Non c’è alcuna differenza!
Ti sembra strano? non lo è, perché come fai una cosa le fai tutte. Non puoi essere leader nel lavoro e tutto il contrario a casa, è semplicemente impossibile. Anche volendo, non ci riuscire- sti mai. La leadership, una volta sviluppata, si manifesta in ogni ambito della vita e fa di te una professionista, una compagna e una madre migliori.
per questo, se sviluppa la sua leadership al femminile ogni donna può realizzare se stessa, creare la famiglia che ha sempre sognato, una relazione di coppia gratificante ed essere soddisfatta del proprio lavoro. non c’è motivo per aspirare a niente di meno e tu non hai nessuna ragione per realizzare solo in parte il tuo potenziale. Liberalo, prendi decisioni coraggiose, se puoi chiedi aiuto a un coach, definisci la tua mission, non rassegnarti, non accontentarti e assumiti la totale responsabilità dei tuoi risultati. Le decisioni che prenderai sulla scorta di una sempre più forte leadership ti condurranno in luoghi che al momento potresti ancora non immaginare o vedere chiaramente, ma in fin dei conti non importa: conta soprattutto avere chiaro il primo tratto di strada davanti a te. Fai i tuoi passi avanti, l’energia che trarrai dai progressi darà impulso a quelli seguenti. se è vero che patire è impegnativo, il bello è che fermarsi, a un certo punto, di- venta inimmaginabile!
Abbiamo l’assoluta certezza che migliorare progressivamente e senza sosta è possibile. Lo sappiamo perché lo abbiamo visto accadere innumerevoli volte, innanzi tutto nelle nostre vite.
Buon viaggio
Nella vita, arrivi ad un certo punto e, ti domandi se dove sei, sei felice, se quello che fai ti soddisfa, se stai vivendo la vita che hai sempre sognato, se sei circondato delle persone che non cambieresti per niente al mondo.
Con grande delusione e onestà ti devi rispondere “non è proprio tutto come avrei voluto” non è proprio la vita che ho sempre sognato, anzi, sono stufo, stanco e ho poche soddisfazioni.
Questa è la storia di tanti di noi, che hanno un nemico, che non è esterno ma interno. Questo nemico si chiama PAURA di cambiare, di decidere, di rischiare, di lasciare tutto per conquistare una vita migliore. Quella paura che ci blocca e che ci tiene legati alle abitudini, alle solite cose, alla routine.
Quando tutto può cambiare?
Quando tocchi il fondo, forse, quando quasi quasi ti mancano le forze per risalire, quando al di sotto non puoi andare, puoi solo decidere di risalire, cercando un modo, un aiuto, un esempio, un mentore, un amico.
Quando decidi e ti metti a cercare, perché hai deciso dentro di te che le cose cambieranno, ecco che arriva la soluzione.Qualcosa si presenta, la magica legge dell’attrazione si materializza, come d’incanto il treno che cercavi si ferma davanti a te. Devi solo decidere di salire, forse passerà una volta sola, o forse ripasserà, non si sa.
Se decidi che sei pronto, sali e parti, il viaggio sarà turbolento in alcuni tratti, sereno in altri, le fermate saranno tante, alcune con soste molto lunghe, ma ormai sei in viaggio e quando si parte, non si torna più indietro. Dopo un pò di tempo, ti rendi conto che hai visitato talmente tanti posti nuovi e incantevoli di questo viaggio che non vuoi più tornare ai vecchi luoghi.
Sei consapevole che questo viaggio era quello di cui avevi bisogno, allora decidi che questi luoghi non vanno tenuti solo per te, vanno rivisitati con tante altre persone, vanno condivisi con altri che hanno bisogno di partire, per scoprire un mondo che non conoscono.
Poi pensi, che prima o poi troverai una meta che ti piacerà così tanto da decidere di fermarti e dire “sono arrivato”, ma per fortuna ti rendi conto che, invece il viaggio è talmente bello, che ogni meta ha delle caratteristiche sempre più interessanti da scoprire. Ti accorgi che non ci si può fermare, che non si finisce mai di scoprire il mondo, che non si arriva mai da nessuna parte.
Ma di che viaggio stai parlando? Ma su quale treno sei salito?
Sto parlando del treno delle opportunità e della crescita, per il viaggio allo scoperta di se stessi e di quello che siano veramente. Il più bel viaggio che puoi fare. Il prezzo da pagare è alto, ma ne vale la pena, diciamo che se non paghi quel prezzo, potresti accorgerti di dover pagare molto di più, rinunciando alla vita che ti meriti veramente.
Pensaci! È arrivato il momento di partire? È arrivato il momento di scoprire cosa meriti veramente, smettila di temporeggiare, fai qualcosa, cerca quello che ti serve per fare quel “viaggio” , il tempo passa, non puoi più recuperare quello che hai perso, ma in poco tempo puoi ribaltare la tua vita ed essere finalmente felice….
La soluzione è dentro di noi, non dimenticare.
Se decidi di partire, buon viaggio e Fly high!
Che tu credi di farcela o no avrai comunque ragione. Henry Ford
Questa la sanno tutti!! Perché funziona così? cos’è una credenza? È una sensazione di certezza nei confronti di qualcosa, di qualcuno o di me stesso che mi conferma che sono profondamente convinto di quella cosa. E’ un insieme di fattori che mi generano uno stato di sicurezza di convinzione, che riuscirò in quell’esame, che troverò la strada non conoscendola per arrivare a destinazione, che raggiugerò quel risultato, che uscirò con quella persona, ecc….insomma tutte queste sensazioni mi faranno sfruttare al massimo il mio potenziale e mi faranno fare innumerevoli azioni che mi porteranno al risultato, con certezza.
Ovviamente funziona anche al contrario, quando ho una sensazione di incertezza, di timore, penso di non riuscirci, di dubbio su qualcosa, 90% su 100 confermerò tutto, semplicemente perché il ciclo è lo stesso, il dubbio e l’incertezza non mi aiuteranno a sfruttare al massimo il mio potenziale, le azioni saranno il minimo indispensabile “tanto non ci riesco” e il risultato sarà negativo. In tutti e due i casi andiamo a confermare esattamente le certezze che avevamo, per questo che tu ci creda o no avrai comunque ragione! Non si tratta di credenze giuste o sbagliate, ma potenzianti o non, rispetto a quello che voglio realizzare. La buona notizia è che possiamo diventare consapevoli di tutte le nostre credenze limitanti e possiamo cambiarle quando vogliono, basta sapere come.
Ricordati che quando un risultato non arriva e lo stai rincorrendo da tempo, di sicuro il problema è nelle credenze che hai e, se non le trovi non avrai nessuna possibilità di raggiungerlo.
Se vuoi avere più risultati nella comunicazione devi evitare di essere prolisso e vago, se ti piace allungare il brodo perché hai paura di non essere capito, non sarai capito. Se utilizzi termini poco diretti o vaghi, che girano intorno alla questione perché hai paura di offendere o di essere troppo diretto, ci riuscirai benissimo, ottenendo poco e niente dal tuo interlocutore.
I miei migliori risultati li ho sempre ottenuti, grazie alla mia schiettezza, trasparenza, utilizzando poche parole e dirette, dritta al nocciolo della questione.
La modalità fa la differenza, puoi essere diretto con tutta la dolcezza del mondo, molti confondono essere diretti con l’essere aggressivi, non c’entra veramente niente, puoi essere diretto con modalità e toni pacati e dolci, con distacco emotivo, l’obiettivo è arrivare dritto al punto e far capire la questione al tuo interlocutore, non spaventarlo o trattarlo male. Se aggiungi mille parole ad un contenuto che con due parole potrebbe essere compreso, perdi di incisività, perdi di chiarezza e probabilmente anche il tuo scopo non verrà raggiunto. Spesso verrà da chiederti, ma come mai non sono riuscito a spiegarmi? Oppure come mai non ha capito? Domande errate! La domande giuste sono: come ho comunicato? Sono andato dritto al punto? Sono stato diretto nella mia comunicazione?
Daniela Bonetti
Chi è responsabile dei propri stati d’animo?
Sono sicura che il 100% di voi a questa domanda risponderà “IO”
Ed è la risposta giusta! Bravi!!
Peccato che la maggioranza che risponde a questa domanda, se tra 5 minuti riceve una telefonata e discute con qualcuno che lo fa inc….re, non ci pensa due volte a colpevolizzare quella persona, a rimuginare sulla situazione criticando, e sbraitando frasi del tipo:
“mi ha fatto veramente incazzare!!!”.
Chi?
Cosa?
Ma non eri tu che gestivi i tuoi stati d’animo????
Adesso di punto in bianco, la responsabilità non è più tua bensì di qualcun altro???
Tu stai male ed hai un altro da incolpare?!
I nostri risultati sono determinati dalle nostre azioni e le nostre azioni possono essere più o meno impattanti a seconda di come stiamo (stati d’animo): se proviamo emozioni positive, stiamo bene, siamo motivati, felici, sereni ed ovviamente daremo il meglio di noi e le nostre azioni saranno più potenzianti. Al contrario, se siamo tristi, frustrati, demotivati, nervosi, depressi, le azioni saranno di conseguenza influenzate in negativo.
Tutto ciò avviene per un motivo ben specifico ed abbiamo TUTTI a disposizione uno strumento da utilizzare per cambiare ciò che “non va”: la TRIADE
Arriva la telefonata, discuti con quella persona, e quando chiudi in malo modo su cosa ti FOCALIZZI???
Sulla discussione, sulla ragione che hai, sulle frasi più brutte che ha pronunciato quella persona e sulle brutte modalità utilizzate.
In che modo usi la tua FISIOLOGIA? (il tuo corpo e il tuo viso) Vai avanti e indietro, il tuo corpo è teso, il viso imbronciato.
E il tuo LINGUAGGIO? Cosa ti dici: “basta non ne voglio più sapere, è veramente uno str…zo, non dovevo fidarmi, sono stanco, non ne voglio più sapere, sono veramente uno stupido” Ecc…..
RISULTATO: stai male, ti senti deluso, nervoso, sfiduciato, e ti viene voglia di mandare a stendere tutto il mondo. Ed è soltanto una telefonata, pensa a quando succede di peggio!!
Sto dicendo cose dell’altro mondo? No! Sono cose che facciamo tutti, e la maggioranza è consapevole che gli stati d’animo sono determinati da ognuno di noi, soprattutto quando le cose vanno alla grande.
E quando vanno male? Purtroppo se non sai come funziona, è molto difficile venirne fuori, oppure ne vieni fuori velocemente perché usi la tua TRIADE in modo corretto ma non lo sai perché non ne sei consapevole.
Ho “pillolizzato”, semplificato e ridotto ai minimi un argomento importante come quello delle emozioni e degli stati d’animo. Io sono una fautrice dei fondamentali: è inutile che vai alla ricerca delle tecniche più sofisticate nel mondo della formazione quando non sei capace di “guidare il tuo atteggiamento”, sfruttando al meglio il tuo FOCUS, LA FISIOLOGIA E LINGUAGGIO.
Sperimenta! Alla prima situazione impegnativa, osserva quello che fai, come ti comporti e come ti atteggi; di sicuro ti stai applicando, inevitabilmente stai usando la tua TRIADE che ti porterà ad un risultato…la domanda è:
IN CHE MODO?
D.B.
Ci sono un mondo di indecisi in giro, vuoi sapere quali sono i principali motivi che spingono le persone a non decidere?
Eccoli:
INSICUREZZA: avere la certezza matematica di come andrà. Aspettare che sia tutto sicuro per poter progredire. Alcune persone passano la vita ferme o muovendosi lentamente.
Se cerchiamo sicurezza nelle conferme degli altri, spesso non l’avremo mai, soprattutto quando la nostra scelta rappresenta un passo importante che molti al nostro posto non farebbero.
PAURA: delle conseguenze, di fare la scelta sbagliata, di fallire, del giudizio degli altri.
La paura ci priva del nostro potere personale, ci priva del nostro potenziale, del nostro potere personale paralizzandoci rendendoci incapaci di muoverci e di reagire.
MANCANZA DI ABITUDINE A DECIDERE: Molte persone non decidono perché hanno difficolta a scegliere, si fermano di fronte a piccole decisioni.
Se vogliamo sentirci sicuri difronte alle decisioni difficili, dobbiamo allenare i nostri muscoli decisionali ogni giorno e notare come in realtà decidere sia facile. E’ importante capire che il muscolo delle decisioni va allenato come ogni muscolo.
MANCANZA DI MOTIVAZIONE: Spesso le persone perdono di motivazione perché non sanno cosa vogliono o perché lo vogliono.
Il peggior nemico della motivazione è la mancanza di fiducia in se stessi, la paura del giudizio degli altri, la scasa capacità di immaginare il proprio futuro.
Soprattutto la mancanza di agire. Avere un piano d’azione è fondamentale per essere motivati
CREDENZE LIMITANTI: I nostri pensieri creano la nostra realtà, e sono formati dalle nostre credenze; queste possono limitarci e bloccare la nostra crescita. Le credenze possono frenarci o portarci allo sviluppo e alla nostra realizzazione personale.
L’AMBIENTE: Noi ci adeguiamo all’ambiente in cui ci troviamo. Se stai in un ambiente positivo, costruttivo, stimolante diventi una persona migliore.
E’ importante scegliere l’ambiente in cui viviamo. Non possiamo sceglierci i genitori, ma possiamo sceglierci gli amici.
Secondo alcuni studi il nostro Carattere si modella su quello dei cinque individui che vediamo con maggiore frequenza.
Tu perché non decidi?
Una settimana fa, proprio lunedì scorso, aprivo gli occhi svegliato dalla luce che entrava nella mia camera, al settimo piano di un confortevole albergo con vista sulla suggestiva Baia Flaminia di Pesaro.
La sera prima era terminato il Leadership Seminar e prima di andare a cena con Roberto Re, i Coach, gli assistenti e tutto lo Staff, ho salutato i corsisti del mio team. Il Team numero 5, il Team Matrix.
Sì perché i corsisti di questo seminario, vengono divisi in squadre e scelgono un nome. Quello scelto dalla nostra squadra è stato ispirato dal capolavoro cinematografico che sicuramente anche tu hai visto e apprezzato.
Una delle scene più belle, una di quelle su cui si basa l’intero film è quella in cui Morpheus offre a Neo la possibilità di scegliere. La scelta fra due pillole quella AZZURRA e quella ROSSA.
Prendendo la pillola azzurra, il protagonista della pellicola interpretato da uno straordinario Keanu Reeves, si risveglierà nel suo letto, continuando a credere che la realtà sia l’illusione vissuta fino a quel momento. Scegliendo la pillola rossa invece scoprirà la verità.
La maggior parte di noi è convinta di vivere una realtà oggettiva, fatta di cose giuste e sbagliate, di bene e male e per tutta la vita cerca di convincere il prossimo della sua realtà.
Cerchiamo di convincere il prossimo delle nostre credenze, di quelle sportive, filosofiche, politiche e religiose pensando che quella sia la realtà.
Cerchiamo anche di convincere noi stessi di qualcosa.
In moltissimi casi passiamo anni e anni a convincerci che non possiamo farcela, che non possiamo cambiare, che la vita è sofferenza, che non meritiamo l’abbondanza, l’amore o la felicità perché siamo colpevoli di qualcosa.
Ci convinciamo che è difficile, che le situazioni non cambiano e ci impegniamo a convincere più persone possibili del fatto che quella è la realtà.
E se tutto fosse più semplice?
Se scoprissimo che è possibile essere felici?
Che cosa potrebbe succedere se iniziassimo a credere che possiamo essere gli artefici della nostra vita?
Come reagirebbero le persone che ci conoscono, vedendoci più sereni e in pace con noi stessi?
Se consapevolizzassimo qual è lo scopo della nostra vita, la nostra Mission, e avessimo la possibilità di realizzarla nella vita personale e professionale cosa succederebbe?
Probabilmente succerebbe un piccolo miracolo, proprio come quello che è avvenuto alla maggior parte dei partecipanti del Leadership Seminar.
Alcuni arrivati a Pesaro colmi di speranza, altri con tanta voglia di migliorare e altri ancora un po’ diffidenti e impauriti.
Sono veramente fortunato ad assistere a questo processo di trasformazione da quasi 10 anni.
Sì perché vedere delle persone, nella quasi totalità adulti, che arrivano con i loro blocchi, con le loro resistenze come direbbe un elettricista e vederli dopo quattro giorni sorridenti e leggeri è veramente un privilegio.
Guidati da Roberto Re, che in questo momento è certamente uno dei pochi formatori al mondo in grado di guidare centinaia di persone con la bravura del Coach sportivo di successo, 250 persone, da giovedì 29 Gennaio a Domenica 3 Febbraio, hanno scelto di evolversi e di migliorare se stessi.
La soluzione non è nell’aggiungere qualcosa, ma bensì nel togliere pensieri, paure e sovrastrutture inutili, proprio quelle che ci incasinano la vita! E durante questo seminario ci sono più occasioni ed esercizi proprio per lasciare andare tanta zavorra e imparare a tornare a sognare e a desiderare.
Il lavoro non termina alla fine del corso, anzi possiamo dire che lì inizia e che il compito dei partecipanti è quello di continuare ad agire nella direzione scelta e darsi dei riferimenti reali.
Sarei un bugiardo se ti dicessi che tutti ottengono questo risultato. Alcuni, pochissimi fortunatamente, nonostante l’opportunità prospettatagli preferiscono continuare a credere nell’illusione che hanno coltivato negli anni e invece di impegnarsi ad evolversi e a essere felici, replicano l’unico schema che conoscono.
Pillola Rossa o Pillola Azzurra?
Cosa preferisci credere?
Cosa vuoi scegliere?
Se sei uno dei partecipanti dell’ultimo Leadership Seminar oppure hai vissuto l’esperienza negli anni passati probabilmente avrai qualcosa da scrivere in proposito.
Se invece stai partecipando al percorso Fly in una delle 16 città italiane e parteciperai al Leadership di Maggio ti faccio i miei complimenti e ti auguro di ottenere gli stessi risultati che ho ottenuto io nove anni fa.
Se invece stai leggendo con un pizzico di curiosità e ancora non hai partecipato a nessun corso dal vivo fra quelli in calendario dell’organizzazione che rappresento, sappi che l’evoluzione è una scelta ed è normale aver paura di cambiare e di sbagliare. Solo che farsi guidare dalla paura di cambiare e di sbagliare non è utile e spesso non funziona, non è produttivo.
Ti lascio solo con una domanda: Se esistessero gli strumenti necessari per evolverti e andare nella direzione dei tuoi desideri, tu li utilizzeresti?
Un abbraccio e un sorriso!
Parte il nuovo Road-Show di Roberto Re dal 15 Ottobre in 16 città italiane!
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Lo so che può apparire poco “politico” e molto arrogante quello che sto per dire, ma è la pura verità: non stimo quasi nessuno nel mondo della formazione italiana e quei pochi, sono così pochi che si possono contare sulle dita di una mano.
Dei restanti, alcuni li stimo professionalmente, ma non personalmente, alcuni altri personalmente, ma non professionalmente e la maggior parte né l’uno, né l’altro…
In quell’ambiente trovo così tanta incongruenza, così tanta improvvisazione e così tante maschere da “super trainer” che cercano di nascondere ominicchi di scarso valore, che ho sinceramente difficoltà a trovare qualcuno che davvero mi piaccia e col quale collaborerei volentieri.
Per questo preferisco spesso “fare da solo” piuttosto che rischiare di essere confuso con persone con le quali non mi sento in sintonia e così mi trovo di frequente a prendere posizioni impopolari, rifiutando proposte di collaborazione didattica o commerciale, passando magari anche per quello che se la tira o che vuole fare il “fenomeno”…
Credo però che questo garantisca ai miei clienti e ai miei collaboratori il fatto che se porto qualcuno sul palco di un mio corso, o se promuovo un prodotto, o se scrivo la prefazione di un libro o dò una testimonianza positiva su chicchessia, lo faccio solo se io stesso credo in quel prodotto in quella persona!…
Tra i pochi che stimo e di cui parlo volentieri nel mondo della formazione italiana, c’è una persona che in realtà non fa il formatore di professione, ma che è invece un manager di altissimo livello in un gruppo di grandissimo successo. In poche parole è uno che ottiene risultati concreti nella sua vita ed è un esempio di ciò di cui parla quando, per passione, nei suoi ritagli di tempo, tiene seminari e speech in giro per l’Italia. Una perla rara in questo mondo dove un sacco di gente insegna ad avere “successo” ma poi vive una vita che è davvero ben distante da quello che predica! (Un fantastico esempio sono tutti questi nuovi esperti di “ricchezza” e “benessere finanziario” che spopolano sul web, ultimo trend di moda nella formazione italiana, ma che poi non hanno nemmeno i soldi per pagare l’affitto a fine mese o per comprarsi un paio di scarpe nuove!!!)
La persona di cui vi sto parlando è Sebastano Zanolli, di professione amministratore delegato di una delle aziende del gruppo Diesel, ma come attività collaterale autore e formatore. Di Sebastiano mi piace molto la sensibilità, l’acutezza e la profondità di pensiero, unite però al pragmatismo tipico di chi si trova ogni giorno a vivere una realtà così pressante, concreta e competitiva come la sua.
Il suo blog è uno di quelli che amo leggere con regolarità, perché non è mai banale ed è sempre fonte di riflessioni e di ispirazione.
Recentemente ho letto il suo ultimo libro “Dovresti tornare a guidare il camion, Elvis”, che parla del talento.
Mi è piaciuto e ve lo consiglio molto volentieri!
Anche se a onor del vero devo dire che il mio libro preferito di Sebastiano rimane “Io, società a responsabilità illimitata” (e dall’originalità dei suoi titoli puoi già facilmente capire che tipo di personaggio particolare sia!…), la sua nuova opera è una lettura che scorre davvero fluida e dà moltissimi stimoli e spunti interessanti, soprattutto a coloro che in questi momenti ne stanno cercando.
Ed è soprattutto scritta da una persona che sa di cosa parla!…
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