Nei momenti in cui la vita ci mette di fronte a prove estreme o a sfide impegnative, riusciamo a capire quali siano effettivamente i nostri limiti.
In occasione del Boot Camp – HRD Platinum Program, ho vissuto ancora una volta l’emozione incredibile di lanciarmi da 4.000 metri in caduta libera sul panorama più incredibile del mondo..!!
Dopo aver vissuto alcuni giorni nel deserto – estraniandosi dal mondo per meditare e riprendere contatto con la propria storia personale – volare sopra Dubai è stata un’emozione unica, che tutti i partecipanti del Boot Camp – HRD Platinum Program ricorderanno per tutta la vita!
Ecco per voi il video dell’incredibile esperienza: dalla preparazione, al volo in aereo, fino al lancio sullo Skyline di Dubai.
Adrenalina PURA!
https://www.facebook.com/RobertoRePage/videos/2150798975229667/
“La Paura bussò alla porta, il Coraggio andò ad aprire…e non c’era più nessuno” (Goethe)
Live da una speciale giornata outdoor!
Due giorni veramente intensi… trascorsi fra persone Straordinarie..!!
In val d’Aosta, tra torrenti e gole da attraversare: non perderti questo video!
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La forza incredibile, il coraggio, la determinazione a superare un evento così tremendo e drammatico. Un’energia che mi ha colpito come poche volte in vita mia. Nonostante sia passato qualche giorno dalla fine dell’Italian Leadership Event, quando ripenso alle parole di Valentina Pitzalis – la ragazza sarda a cui l’ex marito, in preda a un folle raptus di gelosia, ha dato letteralmente fuoco, sfigurandola per sempre – mi sale un brivido di adrenalina non facile da controllare.
Parto da qui, cari lettori del mio blog, per rimettere in fila alcune intense emozioni che mi hanno attraversato durante il recente weekend della Bicocca a Milano, in occasione di un evento che ho l’onore di organizzare e condurre da ormai quattro edizioni. E che è ormai diventato, per il pubblico che vi partecipa, una speciale occasione di crescita e di approccio alla leadership.
Prima di ripercorrere brevemente alcuni episodi che mi hanno toccato e divertito, voglio condividere con voi la consapevolezza di aver accolto all’Italian Leadership Event una platea di “spettatori” di grandissima qualità. E scrivo “spettatori” tra virgolette perché in realtà non si sono limitati a “guardare” ma hanno partecipato con la stessa carica degli ospiti presenti sul palco. Un pubblico insomma di giovani e meno giovani, di professionisti, imprenditori e studenti davvero molto difficile da ritrovare in altri eventi sulla crescita personale, anche in giro per il mondo.
Di fronte a una sequenza di grandi personaggi dello spettacolo, della musica e dell’imprenditoria – fantastici per quanto riguarda la capacità di reagire alle sfide della vita – ho avuto il piacere di interagire con una platea composta da persone di notevole preparazione, curiose e interessate a migliorare giorno dopo giorno. L’ho maggiormente capito quando due ospiti (Selvaggia Lucarelli e Albertino) si sono casualmente incrociati nel backstage del palco, scambiandosi impressioni sul pubblico in sala. “Gran belle persone!” ha detto la Lucarelli al deejay più famoso d’Italia. E loro, di pubblico dai grandi numeri, se ne intendono davvero!
Torniamo ai personaggi. Oltre a invitarvi a guardare con interesse ed emozione il video linkato alla fine di questo post (una sintesi da me commentata della due giorni di evento e dei diversi ospiti saliti sul palco), e oltre a suggerirvi di rinavigare il sito web dell’evento dove ritrovare i concept e i dettagli delle due intense giornate di formazione, mi faceva piacere riassumere alcune pillole sparse qua e là relative ai passaggi che mi hanno maggiormente colpito. Sono spunti per chi era presente, ma soprattutto per chi non è riuscito a esserci di persona, e che invito quindi con tutto il cuore a non mancare all’edizione del prossimo anno.
Antonio Ricci, inventore e produttore di programmi televisivi di sconfinato successo come “Drive In” e “Striscia la notizia”, ci ha divertito e motivato con numerosi episodi tratti dal dietro le quinte della sua professione. Peccato davvero per chi non c’era. Ciò che ci ha veramente colpito è la sua straordinaria capacità di gestire personaggi difficili del calibro di Beppe Grillo (di cui Ricci è stato per molti anni autore tv) e di decine di altre star dello spettacolo. Il suo più grande merito è quello di aver letteralmente inventato e nobilitato la professione di autore televisivo, elevandolo al rango dei registi e produttori. Il mio hashtag per Ricci è #genioindipendente.
Stefano Scabbio, presidente di Manpower Group Italia, la terza maggiore società al mondo nel campo delle Risorse Umane, ci ha intrattenuti a lungo sulle soft-skills. Si tratta di “meta-competenze” come la comunicazione, il problem solving, l’imprenditorialità, la capacità di lavorare in team che purtroppo in Italia non si insegnano a scuola, ma che risultano decisive per entrare e restare con successo nel mondo del lavoro. Un leader di talento non parte dal “cosa fare” o dal “come”: parte dal “perché” compiere una determinata azione. Il mio hashtag per Scabbio è #softskills
Carlo Colombo si definisce un architetto e designer. Ma è molto di più. Sul palco della Bicocca si è rivelato come un “portatore sano di creatività nel mondo”. Colombo è un imprenditore che discute i suoi progetti con personalità di altissimo livello, come capi di stato, magnati e grandi personaggi nel settore del made in Italy internazionale. Pur essendo una persona di indiscusso e riconosciuto successo, è un uomo di grande semplicità e valori profondi, ben piantato con i piedi per terra, che non ha paura di affermare che la crisi è un’incredibile opportunità di crescita personale e aziendale. Intervistandolo e sentendolo parlare, mi ha dato l’impressione di un uomo che gira il mondo per “fiutare” il talento, innamorato della creatività intesa come alfabeto e strumento di comunicazione trasversale e universale. Il mio hashtag per Colombo è #creativitàitaliana.
Valentina Pitzalis è sopravvissuta a un tentativo di omicidio da parte del suo ex marito, che l’ha attirata in trappola con un inganno e le ha dato fuoco dopo averla cosparsa di cherosene. Valentina ha pubblicato un libro sulla sua incredibile e agghiacciante storia. Si intitola “Nessuno può toglierti il sorriso”. Per lei è proprio così, come dovrebbe esserlo per tutti noi. Nonostante il suo volto sia completamente sfigurato e ricostruito da decine di interventi di chirurgia plastica, lei non ha perso il sorriso, il coraggio, la forza di vivere e di portare la sua testimonianza in giro per l’Italia. Affinché episodi come questi non accadano mai più. Il mio hashtag per lei è #unsorrisoperVale (che è anche la sua pagina Facebook).
Roby Facchinetti, fondatore e voce storica dei Pooh, ci ha affascinati ed entusiasmati con decine di racconti e retroscena tratti dalla sua magnifica carriera. “Noi facciamo comunicazione, caro Roberto” ha detto a un certo punto della nostra intervista, “vendiamo emozioni!”. Come non dargli ragione? Le sue parole, i suoi gesti, i suoi sguardi stupiti da ragazzino, ci hanno fatto conoscere i risvolti di una persona meravigliosa, che per tutta la vita ha gestito un gruppo musicale di fama internazionale, nonché una famiglia composta da cinque figli importanti e diversi tra di loro. Facchinetti ci ha raccontato come per mantenere il successo sia fondamentale ritrovare ogni volta quell’energia e quella stessa passione dell’inizio. “Mai sentirsi scontati” ci ha ripetuto più volte. Ero quasi commosso nel leggere un suo post su Facebook, scritto solo poche ore dopo la fine dell’Italian Leadership Event. Ecco alcuni passaggi: “Mi è stato consegnato un importante riconoscimento, unico in Italia nel suo genere che viene dato a chi si è distinto e ha fatto la differenza grazie alle proprie doti di leadership […] Devo dire che questa intervista la posso tranquillamente inserire tra le più belle che ho ricevuto! Roberto Re è stato così “bravo” che è riuscito a farmi sentire a mio agio. Per oltre un’ora e mezza ho parlato in quest’aula completamente gremita con un pubblico arrivato da ogni parte d’Italia. Ho avuto l’opportunità di raccontarmi fino in fondo e di rispondere sinceramente anche a numerose domande molto interessanti, intelligenti, poste dal pubblico presente”. Il mio hashtag per lui è #vestirsidisole tratto dal saluto che Facchinetti stesso ci ha rivolto in chiusura: “Chiedete alla vostra energia di vestirvi di sole!”
Nel pomeriggio della domenica è arrivata con il suo flusso glamour Selvaggia Lucarelli, che proprio il giorno prima aveva ricevuto un importante Award come persona in Italia più influente su Twitter. Selvaggia è tante cose: opinionista, conduttrice televisiva, blogger, conduttrice radiofonica e scrittrice. Ma è soprattutto una donna intelligentissima e divertente, autoironica al punto da scherzare sulla sua bellezza da “Milf” e sul trattamento riservato ai molti detrattori. La Lucarelli ha investito tantissime energie per essere presente sui social network, ha capito che quel palcoscenico le avrebbe attirato una popolarità efficace e tagliata su misura per lei. “La televisione non restituisce quasi mai chi sei veramente” ci ha detto nel corso dell’intervista: per questo lei preferisce presidiare Facebook e Twitter, seguita da centinaia di migliaia di follower che aspettano quotidianamente le sue impressioni e i suoi commenti mai banali su costume e attualità. Esilarante il passaggio quando racconta come, sui social network, persone serie e di una certa età ridiventano ragazzini e praticano una seduzione da “bimbiminkia”. “Quarantenni, ve lo dico: corteggiate in maniera vintage. Avrete più successo!” ci ha detto tra gli applausi scroscianti del pubblico. Il mio hashtag per Selvaggia è #maibanale.
Chiudo con Albertino di Radio DeeJay, dichiarando di essere un suo fan accanito da anni. Personaggio di grandissimo fascino (le sue ammiratrici vanno dai sessant’anni fino alle ragazzine coetanee dei suoi figli), Albertino ci ha intrattenuti con un sacco di aneddoti tratti dalla sua importante carriera al fianco di geni indiscussi come Fiorello, Jovanotti, Cecchetto e tanti altri. Compreso il fatto di essere il fratello minore di Linus, con cui non è facile rapportarsi e lavorare. “Per lui sono sempre il fratellino che lasciava la cameretta in disordine… Che palle! Se potessi, in radio sarei molto più punk”. Ecco, Albertino ci ha colpito per questa sua voglia continua di rinnovarsi, di non arrendersi agli stereotipi del deejay anni Novanta. Di avere ancora una passione e un’energia intensa per mettersi in gioco. Da direttore artistico nel vero senso del termine. Il mio hashtag per Albertino non può essere che #eternoragazzo.
Insomma, anche quest’anno è stato speciale!…
E per rendertene conto ancora di più, goditi ora il video che riassume tutti i momenti salienti e le emozioni intense dell’Italian Leadership Event 2014! >>> http://vimeo.com/109016588
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“Mi siete mancati”… si dice così, no?!? 🙂
Questo post è rivolto a voi, cari e fedeli lettori di questo blog. A voi che avete sempre seguito le storie e gli eventi di questo magico strumento digitale. Per qualche mese vi ho un po’ trascurato: i progetti intensi, i numerosi viaggi, i cambiamenti logistici nella mia vita personale hanno occupato un tempo smisurato che non mi ha lasciato pause, né spazi per scrivere e pubblicare nuovi articoli. E in tutta sincerità anche una serie di delusioni da smaltire, che, conoscendomi, mi hanno portato a scegliere di stare zitto piuttosto che scrivere quel che avevo nel cuore in quei momenti, evitando così di sfogarmi malamente sparando a zero su comportamenti e persone che non meritano certo particolare importanza… In compenso però ho portato avanti grandi progetti e ho letto e scritto molto in altri ambiti (presto vi parlerò della nuova collana “Libri da Leader”, uscita in questi giorni con Mondadori).
Ora, portato a compimento un mio grosso cambiamento di vita personale e professionale e concluso con successo il sempre spettacolare Italian Leadership Event, con l’inizio della stagione professionale che si affaccia al 2015, sono nuovamente pronto a riconvogliare energie fresche per raccontarvi un bel po’ di cose che stanno accadendo davanti e dietro le quinte del mondo mio e di HRD. Siete curiosi? Io al vostro posto lo sarei! 😉
Seguite quindi con la consueta passione e partecipazione attiva le pagine di questo blog: torneranno a fare la loro comparsa gli storytelling e i retroscena di alcune nostre avventure, i commenti a episodi e personaggi dell’attualità e dello sport, le analisi e le notizie riferite al mondo della comunicazione e della leadership.
Nel quotidiano continuate con facilità a interagire con me sui social network tradizionali, Facebook e Twitter, che consentono un botta e risposta rapida e qualche affondo estemporaneo su casi eclatanti. (a tal proposito, nel caso non seguissi la mia pagina pubblica su Facebook, nella quale comunico costantemente news e info, eccoti il link: https://www.facebook.com/RobertoRePage. Su Twitter invece puoi trovarmi con @RobertoReHRD). Sul blog, invece, continuerò a proporvi contenuti più approfonditi e articolati.
Vi anticipo che, in parallelo a questo post, sto per chiuderne un altro dove vi racconterò le meraviglie che abbiamo vissuto all’Italian Leadership dello scorso weekend a Milano. Ospiti favolosi, un pubblico di grande qualità, dei formatori d’eccezione, un immenso staff dietro le quinte che hanno reso l’evento ancora più intenso e incisivo dei precedenti. Vi dico solo che sul palco della Bicocca avevamo tra gli altri un mito della musica italiana, uno dei numeri uno della tv italiana e quella che è considerata la persona più influente in Italia per ciò che riguarda Twitter. No, non è né Jovanotti né Matteo Renzi. Di chi parlo? Se eravate alla Bicocca, lo saprete di certo. Per gli altri, ve lo svelo nel prossimo post! 😉
Ricevo centinaia di mail e messaggi privati su Facebook da parte di miei corsisti o dei lettori dei miei libri ed è la parte più bella del mio lavoro e indubbiamente quella che umanamente mi da di più!… Non pubblico praticamente mai quello che mi viene scritto, ma per una volta voglio fare eccezione.
Ho ricevuto due giorni fa questa bellissima mail da parte di Alessandra, una partecipante dell’ultimo Leadership Seminar svoltosi a Pesaro a fine gennaio scorso. La pubblico per due motivi: il primo è che è molto bella e scritta bene e spiega benissimo cosa può succedere a una persona quando si mette a posto dentro. Secondo, perché so molti di voi che mi leggono si sono detti “Prima o poi vado a farlo anch’io questo Leadership Seminar!”… Ecco. leggete le parole di Alessandra e, se vi risuonano, mettetevi subito in contatto con noi, perché il prossimo Leadership Seminar sarà dal 18 al 21 aprile e poi non se ne parlerà più fino a gennaio 2014!… E decidere di esserci potrebbe rivelarsi una delle decisioni migliori della vostra vita…
Ciao Roberto! Come stai?
Ti scrivo per ringraziarti dei meravigliosi giorni di Leadership Seminar a Pesaro e per raccontarti un po’ di conseguenze che quel corso ha avuto sulla mia vita quotidiana.. Ho aspettato un po’ a scriverti perché preferivo non farlo sull’onda dello sconvolgimento emotivo immediato e aspettare di vedere il riscontro nei giorni seguenti… (altro…)
“Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni” diceva Shakespeare
Sognavo un grande evento con esempi italiani di leadership del mondo culturale, artistico, della moda, dello sport, dello spettacolo…
Nel 2011 con la prima edizione di Italian Leadership Event il sogno si è realizzato e quest’anno abbiamo replicato con nuovi importanti ospiti: la Medaglia d’oro olimpica di Londra 2012 Jessica Rossi, il Manager di Valentino Rossi, Davide Brivio, l’attesissimo Oliviero Toscani, Federico Grom, ideatore dell’omonima catena di gelaterie, Simona Atzori, la ballerina senza braccia che ha incantato Sanremo, Sergio Borra, master trainer della Dale Carnegie Italia, Paolo Crepet noto psichiatra e psicologo. Sul palco anche i comici Fabrizio Fontana e Giuseppe Giacobazzi che ci hanno fatto ridere ma anche riflettere. Come l’anno scorso il mitico Red Ronnie mi ha affiancato nella consegna degli Italian Leadership Awards a Elio Fiorucci, Gualtiero Marchesi e Simona Atzori.
Ospiti speciali in una location speciale, l’Università Bicocca di Milano per uno scopo speciale: sostenere con il ricavato la comunità Exodus di Don Antonio Mazzi. (altro…)
Qualche settimana fa, su un blog che per i validissimi contenuti mi sono trovato spesso a leggere negli ultimi tempi, “Venditore Vincente”, è uscito un articolo dal titolo alquanto provocatorio: “Perché Roberto Re e Livio Sgarbi non devono leggere questo articolo”
L’articolo, in pieno stile dell’autore del Blog, Frank Merenda, fa una disamina tecnica da un punto di vista di “marketing” e di “brand positioning” del mondo della formazione, mettendo in contrapposizione me e Livio (che è l’unica cosa che mi è dispiaciuta dell’articolo, perché non considero in nessun modo Livio un mio antagonista, visti anche i tanti anni in cui abbiamo condiviso gioie e dolori e soprattutto i primi passi professionali e imprenditoriali!).
Ma non è di questo che voglio parlarvi, anche se era necessario farlo per fornirvi il background necessario a comprendere il cuore di questo articolo.
Già che ci sono però, colgo l’occasione per affermare che non avevo mai conosciuto né personalmente, né per via telematica Frank prima che scrivesse quell’articolo, visto che alcuni malpensanti hanno subito malignato sul fatto che quell’articolo fosse stato commissionato dal sottoscritto e che io e Frank fossimo, sotto sotto… compagni di merenda!
Solo dopo aver letto l’articolo l’ho contattato via mail e abbiamo poi avuto modo di conoscerci.
Com’era ovvio l’articolo ha sollevato un vespaio di commenti, tra gli amanti e i detrattori del mondo dello sviluppo personale, che alla fine si sono andati a fossilizzare su contrapposizioni tipo Re è bravo/non è bravo, i corsi HRD sono fantastici/fanno schifo, il firewalking si/il firewalking no, uscendo così completamente dallo spirito dell’articolo (e dello stesso blog e gruppo Facebook)…
E oggi, proprio sul gruppo Facebook “Venditore Vincente”, mi è capitato di leggere un post dello stesso Frank Merenda che raddrizza il tiro e che mi è piaciuto moltissimo e che quindi voglio riproporvi.
Mi scuso subito perché il post parla molto bene di me e di solito io non posto mai messaggi o mail che lodano me o il mio lavoro. Per carità, non ci sarebbe niente di male (molti lo fanno), ma semplicemente non mi piace l’idea di essere io a riportare qualcosa di molto positivo che qualcuno pensa di me! La mia filosofia è che se vuole lo posta chi l’ha scritto e che le migliaia di messaggi bellissimi che ricevo privatamente da ex-corsisti o dai lettori dei miei libri, poiché sono privati, tali devono restare, a meno che l’autore non decida di renderli pubblici…
Ma questa volta faccio uno strappo alla mia stessa regola, visto che, anche se loda il mio operato in questi anni, credo che il post veicoli un messaggio ancora più importante che è: prima di criticare, tu cos’hai fatto? Invece che criticare, cosa potresti imparare?
Il mondo è pieno di gente che parla… Molti meno sono quelli che fanno.
Ancora meno sono quelli che ottengono risultati in maniera consistente nel tempo.
E, perdonatemelo, sono estremamente fiero di far parte di quest’ultima categoria!… Come dice “Il Boss” di “The Apprentice”, contro le invidie altrui il tuo successo è la miglior vendetta!
Perciò, eccovi qui il post a cui facevo riferimento (tratto dal gruppo Facebook “Venditore Vincente”):
Ragazzi, anche se state scherzando facciamo a capirci per chi legge e non conosce la “goliardia” media del gruppo.
Una volta appurato che magari non siete parte del target di Roberto Re, visto che lui ha il suo, io ho il mio, Sgarbi per dirne uno ne ha un altro ancora, ecc… sarebbe interessante porsi domande intelligenti legate alla vendita, invece che focalizzarsi solo sul fatto di “non essere interessati” al prodotto.
Nel caso specifico Roberto Re ha creato un mercato della formazione che non esisteva a partire dal 1992, anno nel quale il sottoscritto aveva 15 anni e pensava al massimo a truccare il motorino.
Posto che ci occupiamo di target diversi, io oggi ho una cassa di risonanza forte come quella di internet, mentre lui ha creato tutto da zero e dal nulla. Come ha fatto a creare un polo di attrazione così forte? Come potrei farlo io nella mia azienda? Questa è la domanda che ognuno di noi si dovrebbe porre.
Io sono bravino, ho creato il blog vendite più seguito d’Italia con decine di migliaia di visite mese. Ok. Oggettivamente mi chiedo sempre se sono io che sono bravo o i competitor che sono degli svenuti impresentabili. Comunque c’è un piccolo problema. Il mio blog è gratis.
Roberto ha creato un bestseller che ha venduto 200.000 copie. 200.000 persone che hanno tirato fuori di tasca loro i soldini per comprare ciò che lui ha scritto, senza considerare i volumi elevati comunque degli altri testi. Qualcuno di voi, me compreso, è stato in grado di fare altrettanto? Eppure anche nel suo settore, quello della crescita personale, vi sono decine e decine di competitor anche internazionali.
Che a voi o me i corsi HRD piacciano o meno, ci sono comunque decine di migliaia di persone che nel corso degli anni hanno pagato per frequentarli. Sono un target diverso da voi? Ok. Ma nessuno ha piantato loro una pistola alla tempia, né mi sembra basso il livello di soddisfazione dei partecipanti. La domanda che dovremmo porci è “Come cazzo ha fatto Roberto ad avere folle di persone che lo adorano che pagano per andarlo a vedere e ritornano di anno in anno?”.
Ognuno di noi nella sua azienda ha decine di migliaia di fans pronti a correre per comprare i nostri prodotti? Io sicuramente non mi avvicino nemmeno ai livelli di Roberto. Magari voi siete più bravi di me.
L’altro giorno a pranzo, mentre cagatissimi mangiavamo una umile insalata di merda, c’era la gente che lo riconosceva nel ristorante e veniva chiedergli autografi e dediche per amici e parenti. A me la gente non viene a chiedere autografi. Quando mi va bene al massimo una bella ragazza mi chiede di uscire. A voi li chiedono?
Ha creato il settore della crescita personale da zero. Un settore che si rivolge a bisogni e desideri di un target specifico di persone. Target che, nonostante decine e decine di cloni che mangiano grazie al fatto che lui abbia letteralmente “inventato un mestiere” che loro si sono copiati e rivenduti, continuano negli anni a preferire lui come leader indiscusso. Se fosse un ciarlatano riferito al suo settore, la gente sarebbe migrata altrove con tutta l’offerta che c’è no? Eppure dopo 20 anni il Re è sempre e solo lui.
Tutto sto faldone per dire che la case history di Roberto, che siate o meno il target della sua clientela, dovrebbe fornirvi spunti, domande ed ispirazione, lo ribadisco, a prescindere se il suo “prodotto” vi interessa.
Voi siete stati in grado, con il vostro target ed il vostro prodotto, di fare quello che ha fatto lui? Questa è la domanda corretta da farsi.
Comportatevi meglio e ragionate con più lucidità dell’italiano medio. Siamo letteralmente pieni di “guru del fallimento”. Gente che sa tutto di tutto ma nella vita è un fallito e non ha mai concluso un cazzo. Perché c’è la crisi, le sette piaghe d’egitto, il complotto giudaico-massonico, le scie chimiche ecc…
I falliti sono degli sfigati che criticano dagli spalti, ma nei dati di fatto non sanno fare un cazzo di nulla. E sono falliti sfigati perché ragionano da sfigati.
La regola delle persone in gamba è una sola : pensa a fare il tuo e prima di criticare magari sarebbe il caso che tu fossi in grado di fare di meglio della persona che critichi.
Voi comportatevi da persone intelligenti, ed elevatevi sopra la media e i mediocri. Questo è il consiglio che mi sento di darvi.
Bravo Frank! Non avrei saputo dirlo meglio.
PS: se volete imparare da chi “ha fatto” e “fa” ogni giorno, non perdetevi in nessun modo l’evento più completo nel suo genere (e a prezzi più che popolari!) dove Leader ed eccellenze italiane insegnano come sviluppare i propri talenti, se stessi e il proprio business.
Guarda qui e non mancare!
Sono fiero di informarvi che tra poco sarà presentato ufficialmente il DVD “The Leadership Factor”, il film dove, con le loro testimonianze, grandi Leader italiani raccontano la leadership.
Nel frattempo eccovi il trailer!!! 🙂
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Italian leadership Event: il viaggio del leader
Venerdì 14 ottobre, ore 14.30 ha inizio il viaggio alla scoperta dell’Italian Leadership factor!
Per due giorni il teatro Arcimboldi di Milano si trasforma in una grande macchina narrativa dove più di 1000 persone compiono un viaggio attraverso le storie di leader italiani dello sport, della cultura e del business.
Italian Leadership Event è l’ evento formativo dove le storie contano più dei manuali, perché le storie coinvolgono, appassionano, motivano, aiutano a dare un senso ed un orientamento alla vita, ma soprattutto parlano alle mente e al cuore delle persone.
Cos’è per te la leadership?
È la domanda con cui Roberto Re dà inizio al viaggio lungo il quale ci condurrà come voce narrante, disegnando il percorso che lega le varie storie di leadership ed i loro protagonisti:(clicca qui per continuare) (altro…)