Cosa imparare dal caso Donnarumma? In questo video Roberto Re ci spiega come un campione di neppure 20 anni abbia bisogno di essere formato e strutturato per gestire le incredibili pressioni provenienti dai media, dal pubblico e dagli addetti ai lavori.

Perché un talento del genere non può rischiare di condizionare la sua carriera in negativo.

Dopo aver guardato il video (in fondo a questo post), ti consiglio di leggere anche l’intervista che Roberto ha rilasciato a Sport Power Mind, dal titolo “Donnarumma? Non gettiamogli la croce addosso”, che riprende gli stessi temi, con approfondimenti e dichiarazioni di altri mental coach (Lorenzo Marconi) ed ex campioni come Dino Zoff, Roberto Mancini, Bobo Vieri, Rino GattusoVilliam Vecchi, ex preparatore dei portieri del Milan.

Quando si parla di leadership al femminile, la mental coach di riferimento è Daniela Bonetti, direttore nazionale della Roberto Re Leadership School e autrice del libro omonimo edito da Mondadori.

Ospite del VLOG #2, in questo video Roberto e Daniela ci spiegano come le donne possono usare al meglio le loro caratteristiche e come gli uomini possono imparare a gestire al meglio il rapporto lavorativo con l’altro sesso!

 

Un nuovissimo canale video, una scuola di formazione in pillole!

È finalmente online il primo numero del ROBERTO RE VLOG, l’appuntamento settimanale con il numero uno della formazione.

Nella puntata appena pubblicata (il video è stato girato nei giorni dell’apertura spagnola della Roberto Re Leadership School a Barcellona e Madrid), Roberto ci spiega quali siano le 5 aree di continuo miglioramento per avere successo oggi.

 

Da Business Journalist e trainer della “Scrittura Efficace”, so perfettamente quanto una comunicazione chiara e sintetica, che non lasci spazio a fraintendimenti, sia uno degli elementi chiave per creare e mantenere nel tempo dei rapporti sani, positivi e duraturi, sia nel mondo professionale che nella vita di tutti i giorni.

Il Ponte della Comunicazione è una full-immersion con Roberto Re sulla comunicazione efficace finalizzata a risolvere i conflitti interpersonali e a creare e mantenere rapporti positivi nella vita e nel lavoro. Dopo il grande successo del tour, che ha toccato ben 20 città italiane per un totale di oltre 12.000 persone viste, Roberto ha deciso di ripetere “Il Ponte della Comunicazione”: si parte da Milano (8 ottobre 2018) per poi approdare a Firenze (9), Bologna (10), Ancona (11), Bari (15), Roma (16), Venezia, (17), Napoli (22), Torino (12 novembre), Cagliari (13), Brescia (14) e Rimini (15).

Un seminario estremamente pratico con strumenti immediatamente applicabili che ti permetteranno di migliorare la qualità della tua comunicazione!

Prima di andare a questa pagina – dove potrai scoprire il menù della serata e i tre bonus compresi nel tagliando d’ingresso – ti consiglio di guardare subito questo video dove Roberto spiega perché il Ponte della Comunicazione è un’opportunità unica per apprendere dal vivo i segreti della comunicazione da un vero… “Master Communicator“!

“La Paura bussò alla porta, il Coraggio andò ad aprire…e non c’era più nessuno” (Goethe)

Live da una speciale giornata outdoor!

Due giorni veramente intensi… trascorsi fra persone Straordinarie..!!

In val d’Aosta, tra torrenti e gole da attraversare: non perderti questo video!

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“Sono di Marassi, doriano come mio papà” racconta Roberto Re intervistato da SAMP-TV, il canale ufficiale della Sampdoria. “La prima formazione che ricordo è quella precedente l’avvento di Mantovani, presidente moderno ed esempio di leadership. In passato ho collaborato con lo staff di Del Neri, ma l’emozione più grande l’ho provata quando ho avuto il piacere di lavorare con Mancini, il mio idolo di sempre”.

 

Guarda qui sotto il video dell’intervista, aspettiamo i tuoi commenti..!!

 

 

Terenzio Traisci – psicologo del lavoro, comico, ma soprattutto autore della “Ingegneria del Buonumore” per gestire lo stress attraverso la risata – ha conosciuto Roberto Re nel 2014.

Racconta Terenzio sulla sua pagina Facebook: “Dopo la partecipazione a Italia’s Got Talent su Canale 5, dopo il Teatro d’Impresa nelle aziende, lo Yoga della Risata e i tanti corsi che facevo in giro per l’Italia come formatore, ero un po’ in crisi, a livello personale, come direzione da prendere, autostima, capacità di farmi valere e apprezzare nel lavoro. Roberto mi invita a una serata-corso dal titolo Il Ponte della Comunicazione che faceva dalle mie parti, a Rimini. Partecipo alla serata e rimango… estasiato, illuminato. Al punto da seguirla di nuovo anche a Bologna! Ho preso molti appunti e devo dire che tutt’oggi applico e insegno in aula quei concetti e quelle strategie”.

A distanza di circa quattro anni, ritornano in giro per l’Italia i seminari di Roberto su Il Ponte della Comunicazione. Obiettivo delle serate, imparare a creare una comunicazione di qualità nella propria squadra (famiglia, team di lavoro, coppia…), per appianare le divergenze con facilità e focalizzarsi insieme sui risultati.

Quando la comunicazione può dirsi davvero efficace? Quando raggiunge l’obiettivo. Il punto è che le persone, mentre comunicano, spesso non hanno ben chiaro l’obiettivo, o talvolta lo perdono di vista. Di recente, nella veste di giornalista, mi è capitato di assistere a una sorta di tavola rotonda alla presenza di circa un centinaio di persone. Si trattava di un evento organizzato da un’associazione di categoria, dove le varie società presenti sul palco avevano uno spazio per raccontare chi sono e cosa fanno. I minuti quindi a disposizione di ogni speaker non erano molti.

Ma il manager che inizia a parlare, non rendendosi conto dello scorrere delle lancette, perde almeno due terzi del tempo ad annoiarci con i dettagli della sua storia personale, abbozzando appena quella della società di appartenenza. Nessun accenno a servizi e prodotti, né tantomeno a vantaggi e benefici per la platea che sta ascoltando in religioso silenzio. Nel finale inizia ad andare in panico, (stra)parla velocemente e di fatto “si incarta” di fronte al pubblico che rumoreggia.

Risultato? La gente si è portata a casa l’impressione di aver regalato il proprio tempo a una persona molto piena di sé e con parecchie difficoltà a parlare in pubblico. Voto? Purtroppo insufficiente per mancanza di strategia e di allenamento alla comunicazione efficace!

Ci sarebbero decine di esempi, anche tratti da questa campagna elettorale, nella quale si sentono (o si leggono) discorsi politici da far rizzare i capelli ai calvi. Ma l’errore di base è la credenza secondo la quale un grande comunicatore sia un tipo dalla parlantina facile. Peccato invece che non sia affatto così. Aggiunge Terenzio Traisci: “Consiglio la presenza a questo mini-seminario per capire meglio cosa ci sia dietro a tanti malumori e incomprensioni che nascono sul lavoro o in famiglia. Per me, da quell’esperienza con “Il Ponte della Comunicazione”, è iniziato un percorso di riallineamento, crescita e miglioramento che ancora porta i suoi frutti a distanza di anni”.

Nelle cinque ore di corso, Roberto ti spiegherà che comunicare è qualcosa di più che parlare. Che esistono delle abilità e delle tecniche necessarie per imparare a farlo in maniera efficace. E per capire quale dovrà essere l’atteggiamento giusto per affrontare qualsiasi interlocutore, anche quello più… incazzoso e ostico!

Andando a questa pagina puoi scoprire il menù della serata, i tre bonus compresi nel tagliando d’ingresso, le date e le città dove poter frequentare il seminario (si parte il 27 febbraio da Roma).

Ecco intanto per te un breve video da vedere subito, nel quale Roberto ci spiega perché Il Ponte della Comunicazione è un’opportunità unica per apprendere dal vivo i segreti di un vero “Master Communicator”!

Alessandro Dattilo

Quando sentiamo parlare di Robert Dilts, oltre all’importanza dei suoi lavori relativi alla programmazione neuro linguistica, viene immediato il collegamento con “I livelli di pensiero”, il libro da lui scritto nel 1990 per spiegare l’omonima teoria dei 6 livelli. Risfogliandolo, ho trovato un episodio dove, a proposito del ruolo delle convinzioni, Dilts – uno dei più autorevoli “Business Coach” al mondo – racconta di una conversazione avuta con un operatore di PNL, impegnato a fare ricerche sui programmi di perdita di peso (business che negli Stati Uniti muove circa un miliardo di dollari l’anno).

“Alcuni sono addirittura l’opposto dell’altro” diceva questo ricercatore. “C’è chi dice che si può mangiare di tutto, a patto che si faccia esercizio fisico. Altri che sminuiscono l’importanza del fare attività fisica, riconducendo tutto all’alimentazione. Un caos! Chi parla di integratori, chi di tipologie di cibo da evitare assolutamente…”.

La cosa stupefacente, commentava Dilts, è che tutti funzionano per qualcuno, tutti i programmi hanno effetto almeno su qualcuno. Il ricercatore, chiedendo infine a quelle persone “Cos’è successo? Come ha funzionato?”, aveva scoperto che esistevano un paio di caratteristiche comuni a questi individui, indipendentemente dal programma dietetico utilizzato.

La prima era che la dieta scelta era accompagnata da qualche altro CAMBIAMENTO FONDAMENTALE NELLA LORO VITA (nelle relazioni, sul lavoro, nell’ambiente, ecc). La seconda caratteristica che tutti riferivano era una reazione del tipo: “Questa volta ERO DAVVERO PRONTO A CAMBIARE”. Erano cioè pronti a perdere peso, una attitudine fondamentale per rendere solida una nuova credenza.

 

Leadership Consapevole

A questo punto, molti lettori di questo blog si chiederanno: “Come si diventa pronti a cambiare?”. Come ci si predispone a un cambiamento desiderato o necessario?

Chi fra voi è imprenditore o manager, e si trova nel quotidiano a dover guidare gruppi più o meno numerosi di persone, sarà di certo molto attento al tema della leadership e alle tematiche portate avanti da anni da Robert Dilts, precursore della PNL classica e protagonista della sua evoluzione.

Secondo quest’ultimo, l’idea di leadership è associata al concetto di “andare”, dirigersi con altri verso qualcosa, verso una qualche visione, una possibilità che aiuti a migliorare la nostra vita e quella degli altri. Ogni forma di leadership – spiega Dilts – è accomunata da quattro caratteristiche:

  1. Per prima, la capacità di essere in grado di ESPRIMERE UNA VISIONE, perché senza una visione non si va da nessuna parte. Non necessariamente un’immagine: può essere una direzione, una sensazione, o una visione espressa in modo verbale.
  2. La seconda è che i leader devono essere capace di INFLUENZARE e MOTIVARE le persone intorno a loro, saper prendere una posizione, essere chiari, responsabilizzare e ispirare gli altri, tirar fuori da loro la passione. In sostanza, influenzare i collaboratori verso il risultato, verso la visione.
  3. La terza caratteristica di un leader efficace è l’abilità di INCORAGGIARE IL LAVORO DI SQUADRA, di essere capaci a far lavorare assieme le persone. Dilts ripete spesso l’esperienza di un’azienda da lui conosciuta, che nonostante avesse dedicato mille persone a lavorare su un certo progetto, fu battuta da un’azienda concorrente che mise a punto un prodotto migliore, di qualità superiore e meno costoso. Ottenendo, pensate, questo risultato con un team di sole venti persone! Venti persone possono fare meglio di mille grazie alla loro capacità di fare lavoro di squadra.
  4. La quarta caratteristica, la più importante, è quella di ESSERE UN ESEMPIO, leader di se stessi. Guidare con esempio significa esprimere sicurezza, comunicare non solo attraverso le parole, ma con le azioni, il linguaggio del corpo. In una parola, con il CARISMA. Qualità che i leader portano dentro e che – insieme alla comunicazione efficace e alla capacità di comprendere le persone e la loro motivazione – consente di incoraggiare il lavoro di squadra, influenzando gli altri.

 

Leadership necessaria

Di leadership oggi c’è bisogno perché il mondo del lavoro sta cambiando a velocità incredibile: occorre creare qualcosa di nuovo per il futuro. Il leader percorre strade che nessuno ha mai battuto, cerca di uscire dalle crisi con soluzioni nuove, direzioni diverse che danno speranza e opportunità in un periodo di incertezze.

Il cambiamento fa parte della nostra esperienza di vita quotidiana, come il sole che nasce e muore ogni giorno o le cellule che si rinnovano. Ma il cambiamento spesso fa paura, ci provoca sensazioni sgradevoli: questo dipende dal significato che attribuiamo al concetto di cambiamento, convinti che per cambiare occorra necessariamente “ripartire da zero”, “fare tabula rasa” e via dicendo.

Eppure vincere la sfida del cambiamento – nel lavoro, nelle relazioni, nella vita – è un traguardo alla nostra portata. Roberto Re ha scritto sull’argomento numerosi libri, aiuta in qualità di trainer e mental coach migliaia di persone ogni anno a trasformare la paura in azione, facendo evolvere il cambiamento in crescita e progresso.

A fine febbraio 2018, a Milano, i due Robert (Dilts e Re) saranno in aula insieme per un’intera giornata di corso. Parleranno di “Leadership Consapevole” come chiave di successo per imprenditori e professionisti di prossima generazione! Qui puoi trovare le informazioni necessarie a saperne di più.

Perché come ha scritto LAO TZU, antico filosofo e scrittore cinese:

“Un albero il cui tronco si può a malapena abbracciare nasce da un minuscolo germoglio. Una torre alta nove piani incomincia con un mucchietto di terra. Un viaggio di mille miglia ha inizio sotto la pianta dei tuoi piedi”.

Alessandro Dattilo

“Ho imparato più cose in una giornata come questa che in 10 anni di lavoro. Formatori di qualità e storie di imprenditori di successo. Evento straordinario!” Così Marcello Selleri, imprenditore romagnolo, ha commentato su Facebook la giornata milanese del Business Leaders Day, evento condotto da Roberto Re e dedicato a tutti coloro che vogliono gestire meglio se stessi, la propria azienda e il proprio team.

“Esistono centinaia di piccoli problemi – ha spiegato Roberto, prima di introdurre gli altri speaker invitati – che ogni giorno come imprenditori ci troviamo ad affrontare: dobbiamo gestire un team e dei collaboratori, occuparci dell’amministrazione, saper comunicare con i clienti, mettere in atto nuove strategie per crescere e soprattutto dobbiamo adattarci al cambiamento…”.

Il workshop, in doppia replica a Milano e Padova con circa un migliaio di partecipanti complessivi, è partito da una semplice constatazione: dedicare 16 ore al giorno al proprio lavoro e non avere tempo per se stessi e i propri cari, NON significa avere successo! Come fare dunque per migliorare noi stessi e il nostro business? Come aiutare imprenditori e professionisti ad adattare i propri schemi mentali ai cambiamenti?

Leggendo alcune parti di un recente rapporto del World Economic Forum (WEF) dal titolo «The Future of Jobs» – relative alle competenze da possedere per affrontare la quarta rivoluzione industriale – abbiamo scoperto molte affinità con il lavoro di formazione che da anni Roberto Re porta avanti con il suo Gruppo HRD. Dando per scontate quelle tecniche, sono altri i tipi di Skills che fanno davvero la differenza. Ecco quelle individuate dal WEF, che ha fornito una classifica delle 10 competenze ritenute “vincenti” nel 2020 in chiave business.

1 – Soluzione di problemi complessi
2 – Pensiero Critico
3 – Creatività
4 – Gestione delle persone
5 – Capacità di coordinarsi con gli altri
6 – Intelligenza emotiva
7 – Capacità di giudizio e di prendere decisioni
8 – Orientamento al servizio
9 – Negoziazione
10 – Flessibilità cognitiva

I 5 fantastici ospiti del BLD

Inquadrato lo scenario e i cambiamenti in corso, è stata la volta dei cinque speaker invitati alla giornata di formazione. Persone di grande esperienza nei rispettivi settori, a partire da Matteo Maserati, trainer e coach esperto in comunicazione e public speaking. “Ciò che non viene comunicato, non esiste!” ha spiegato Maserati, che ha battuto il tasto sulla scarsa capacità che imprenditori e professionisti hanno nel descrivere in modo semplice e sintetico la propria attività e i relativi punti di forza. “Spesso comunichiamo senza trasferire valore. Parliamo di noi stessi in modo inefficace, pensando a ciò che ci interessa. Ma così ignoriamo il punto di vista di chi ascolta”.

Collegato a questi temi, l’intervento di Gianluca Lo Stimolo, fondatore e CEO di Stand Out, che ha spiegato al pubblico come trasformare se stessi in un brand, per essere riconosciuti e scelti dal proprio pubblico. “Oggi le persone – ha detto Lo Stimolo – non cercano solo un prodotto o un servizio che permetta loro di soddisfare un bisogno specifico. Non vogliono semplicemente uno smartphone qualsiasi, un paio di jeans qualsiasi… Vogliono l’Iphone, un paio di Diesel… Così come non si cerca più semplicemente un avvocato, un commercialista, un architetto qualsiasi. Si cerca quello più esperto o specializzato in una determinata materia, quello con la migliore reputazione. Le persone cercano qualcuno di cui si possono fidare e a cui si possono affezionare”.

Quando Mirco Gasparotto è salito sul palco del Business Leaders Day, le persone hanno capito quanto sia importante saper scrivere la regia della propria vita. “Proprio così – ha spiegato Gasparotto, con oltre 30 anni di esperienza sul campo che lo hanno portato a vivere e superare ostacoli imprevisti e raggiungere successi straordinari – Io stesso da giovane ho redatto un copione con le aree dove volevo vivere: tutto questo mi ha permesso di mantenere un equilibrio nei diversi ruoli della mia sfera professionale, privata, fisica e spirituale”. Mirco ha affascinato la platea con la sua storia personale, che gli ha permesso di diventare amministratore delegato di un’azienda a soli 25 anni di età. “È sempre possibile cambiare la direzione della vostra vita – ha concluso – si può cominciare da oggi stesso!”.

Gianluca Massini – l’escapologo fiscale che ha sviluppato un sistema che consente a centinaia di imprenditori in tutta Italia, ogni anno, di ottimizzare il carico fiscale – ha stimolato la platea a “marcare da vicino” il proprio commercialista per alleggerire la pressione fiscale e discutere insieme il proprio conto economico previsionale. Massini, autore del libro “Pagare meno tasse si può”, ha parlato dell’importanza di sviluppare la propria educazione fiscale per restare imprenditori di successo, pur rimanendo a fare business in Italia.

Nella parte finale del workshop, Roberto Re ha intervistato Stefano Versace, fondatore dell’omonima catena di gelaterie italiane negli Stati Uniti. “Desiderare qualcosa è come avere un potere magico! – ha detto Versace, che ha raccontato la sua storia imprenditoriale ricca di spunti e motivazione. “Ho aperto la prima gelateria a Miami con gli ultimi dollari che avevo in tasca. In pochi anni ho replicato il modello su grande scala, grazie a un sogno realizzato e a un progetto molto capillare”.

Da Manager a Leader

Una giornata quindi intensa e proficua sotto svariati punti di vista. Con storie concrete e di forte spinta emotiva, grazie anche a domande e risposte condivise con il pubblico, molto attento a prendere appunti e ad approfondire con casi personali. Il seguito naturale di questo workshop è il rinnovato programma di formazione – presentato nei dettagli da Roberto Re – denominato “Da Manager a Leader”.

“Il manager gestisce, il leader guida. Il manager regolamenta, il leader trascina. Il manager è ragione e metodo, il leader cuore e passione – ha concluso Re – Due ruoli difficili da conciliare in un’unica personalità. Due ruoli che BISOGNA far convivere nella stessa persona. Per questo non posso che consigliarvi di cuore l’iscrizione alla prima scuola di leadership dedicata esclusivamente a manager, professionisti e imprenditori, un percorso articolato in 10 incontri tematici per sviluppare tutte le abilità necessarie al giorno d’oggi per essere un vero leader”.

Il Business Leaders Day ha avuto un grande merito, al di là dell’incredibile valore generato da tutti gli interventi: è stato un vero e proprio calcio d’inizio per cominciare a trasformare la paura in azione! Perché imparare a convivere con l’incertezza aiuta ad accogliere il cambiamento. Senza più subirlo, ma iniziando a cavalcarlo.

Alessandro Dattilo

ECCOVI LO STORIFY CHE RACCONTA IL POWER SEMINAR 2017..!!!

Da guardare attentamente per tirarsi su il morale e rivivere momenti belli..!!

 

<<Thanks to Alessandro Dattilo per il suo fantastico lavoro di narrazione e storytelling!>>

Roberto Re

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