Ieri mattina mi trovavo a Bologna per incontrare un amico. Ci siamo dati appuntamento per un caffè in un bar. Un bar come tanti in cui persone di ogni genere si incontrano per i motivi più disparati. Un ragazzo molto giovane e pieno di energia discuteva di politica, di stragi e di complotti, con un uomo che apparentemente poteva avere una sessantina d’anni.
Con assoluta certezza uno cercava di convincere l’altro di chi fosse la colpa dell’attuale situazione italiana. I toni erano nervosi, entrambi tenevano fra le dita di una mano la sigaretta e dall’altra consultavano lo schermo del loro smartphone. Da come parlava, si intuiva che l’uomo più maturo avesse come fonte d’informazione il telegiornale o qualche altro programma televisivo, mentre il giovane pareva conoscere segreti massonici e trame ordite da un’élite di persone che governa il mondo.
Sedute a pochi metri da dove mi trovavo seduto ad aspettare il mio amico c’erano due ragazze che parlavano di moda facendo riferimento a due differenti fashion blogger. Anche loro con toni diversi cercavano di imporsi l’una sull’altra, parlando e difendendo il “brand” di riferimento. In piedi di fronte al bancone un giovane abbronzato ben vestito e con un Rolex falso al polso si complimentava con una signora per la decisione che aveva appena preso circa i suoi soldi. Parlavano di oro e di cripto valute, di come quell’investimento fosse strasicuro, e del fatto che avrebbe reso il 300% al mese.
A un certo punto ho visto che il mio amico stava attraversando la strada per incontrarmi e ho smesso di curiosare con lo sguardo e con le orecchie. Era da un po’ di tempo che non incontravo Massimo. Aveva frequentato il Fly qualche anno fa e adesso, dato che le cose gli stanno andando meglio, è desideroso di fare un salto di qualità nella sua vita.
Anche lui dopo pochi minuti ha incominciato a notare le persone all’interno del bar, intente a discutere con l’unico scopo di aver ragione, ma senza avere conoscenze e preparazione adeguate. Massimo ha sorriso senza malizia e subito dopo ha sottolineato che senza l’aiuto di professionisti preparati, di veri esperti, non avrebbe potuto ottenere i risultati di cui andava orgoglioso. Anni prima anche lui disquisiva di argomenti senza conoscere veramente le fonti. Un pizzico di superficialità Italian Style!
Non ho dati precisi alla mano, ma di una cosa sono certo: la quantità di opinionisti, tuttologi e “fuffa-coach” o “fuffa-businessman” è altissima. Una marea di persone ha come atteggiamento di vita quello di dire la propria opinione su qualsiasi argomento, senza avere praticamente basi, fondamenti o, nel caso dei mitomani della formazione, risultati concreti e dimostrabili.
In Italia basta aver letto il titolo di un articolo su Facebook per potersi permettere di commentare, di controbattere e di esprimere la propria opinione. In molti casi senza aver nemmeno letto il contenuto dell’articolo o averne verificate le fonti. Con lo stesso acume con cui si discute della finale di Champions persa dalla Juve o dell’ultima gara non vinta da Valentino Rossi, si disquisisce di politica, di salute, di finanza, di relazioni e di business. Secondo me… bla… bla… bla…
Anche tu vuoi avere a che fare con opinionisti e tuttologi?
Ti basta l’opinione di tuo cognato, che ha un pizzico di personalità in più di te e nessuna competenza specifica? Vuoi mettere in mano i tuoi sogni, le tue speranze a individui superficiali, furbetti improvvisati dall’oggi al domani?
Sicuramente no, sono certo che tu desideri solo essere aiutato, supportato, consigliato e guidato da qualcuno di cui ti fidi e che possa aiutarti a fare la differenza nella vita personale, professionale o finanziaria. In una sola parola vuoi avere dei MENTORI. Mentore viene definito dal vocabolario della lingua italiana come un consigliere saggio e fidato, cui è riconosciuta una sorta di autorità paterna.
Conosci una o più persone che possiedono queste caratteristiche? Se la risposta è “sì”, sono contento per te. Sei fortunato oppure hai saputo scegliere. Occupati solo di verificare se queste persone hanno utilizzato nella loro vita i consigli che dispensano e quali risultati hanno ottenuto. Se insomma oltre alla teoria c’è anche la pratica – ed esistono risultati concreti – allora puoi fidarti e andare avanti.
Oggi è difficile trovare veri mentori. Io sono fortunato perché lungo il mio cammino ho incontrato molti tuttologi e opinionisti e anche qualche mentore. Mi sono lasciato coinvolgere in labirinti senza uscita pensando di percorrere veloci autostrade: poi ho incontrato chi mi ha aiutato a risalire la china, consentendomi di accedere al mio potenziale.
Ringrazio i secondi perché sono stati uno strumento utile per la mia crescita, ma ringrazio anche i primi perché se non li avessi incontrati oggi non distinguerei la differenza fra il valore e la… fuffa! Le differenze fra un mentore/esperto e un fuffarolo sono principalmente quattro:
1 – Il fuffarolo ti vuole convincere secondo le sue opinioni e le sue conoscenze. Il mentore prima ti ascolta, ti fa domande, approfondisce e poi ti porta a comprendere e ad apprendere.
2- Il fuffarolo millanta titoli e conoscenze. Il mentore è conosciuto per i risultati che ha ottenuto o che ha fatto ottenere ad altri.
3- Il fuffarolo vuole aver ragione e ricerca l’approvazione, mentre il mentore è orientato al risultato.
4- Il fuffarolo professionista si confronta con gli altri precisando che è migliore e costa poco. Il mentore condivide con te le sue conoscenze per amicizia o si fa pagare tantissimo. Perché il suo tempo ha valore.
Nella maggior parte dei casi il tuttologo te lo trovi di fronte senza averlo cercato. Durante una cena fra amici, in una riunione familiare o protagonista di ogni forma di spam. Il Mentore invece lo cerchi o diventa tale dopo averne verificato la consistenza e l’affidabilità.
In questo momento della tua vita senti di aver bisogno di supporto in qualche ambito specifico? Se la risposta è negativa allora concentra la tua attenzione su qualcosa che vorresti migliorare ulteriormente. Se invece è positiva, ti svelo un “segreto”…
Le persone di “vero” successo hanno mentori, consulenti di alto livello ed esperti che consultano prima di iniziare un progetto, di prendere una decisione o semplicemente quando si sentono un po’ confusi. Quando ne avrai conosciuto qualcuno, ti accorgerai che lui stesso direttamente o indirettamente ti indicherà i suoi mentori, le sue persone “di fiducia” e il tuo cerchio di eccellenza si allargherà sempre di più facendo crescere le tue competenze e i tuoi risultati.
Non accontentarti dunque di visitare una pagina Facebook o un sito web. Vai oltre! Chiunque, pagando poche centinaia di euro può avere un sito vetrina e una pagina con molti like. Magari acquistandoli!
Verifica i nomi e cognomi delle persone che ha aiutato in modo che tu possa rintracciarle facilmente. Cerca dati certi e numeri, non prendere per buone quelle che il Conte Mascetti del film Amici Miei definiva “supercazzole”. Non farti fregare, impara a essere scettico senza avere pregiudizi e verifica sempre le fonti. Chi ti sta consigliando quella cosa l’ha utilizzata? Ha ottenuto risultati? Ha conoscenza diretta? Se sono TRE SÌ, continua velocemente le tue verifiche, se invece ci sarà anche UN SOLO NO, non stare a perdere tempo, a meno che quel contesto non sia destinato al caro sano “cazzeggio”!
Se leggendo questo articolo ti sono venuti in mente nomi di tuttologi senza portafoglio, di esperti disoccupati o di fuffa-coach, sorridi e non dar loro spazio nella tua mente. Evita di ricordarne il nome, anche se in passato potresti essere stato da loro defraudato. Se invece sei felice dei risultati che hai ottenuto e degli strumenti che hai acquisito, non esitare di farlo sapere a più persone possibile. Arriveresti prima tu e il tuo mentore, invece di qualche scappato di casa che ha speso qualche soldo in marketing.
Un abbraccio e un sorriso!
Stefano Denna
Per approfondire queste tematiche, e conoscere più da vicino i nostri prossimi appuntamenti, diventa fan delle pagine “Roberto Re Leadership School” dell’Emilia-Romagna! Troverai contenuti utili da scaricare, immagini degli eventi e molto altro…!!
Da quando ho scritto il libro “Genitori Coach” non passa settimana che qualche genitore con figli adolescenti mi contatti per chiedermi aiuto rispetto alla mancanza di motivazione del ragazzo. Nella richiesta le parole che vengono usate sono legate alla voglia di studiare del figlio o quella di andare a scuola. Il ragazzo viene descritto come un mollaccione indolente piuttosto che come una sorta di fannullone perditempo. Il genitore in questione, in totale buonafede, si aspetta dei suggerimenti che sortiscano l’effetto come di una pillola magica. Cosa posso fare? Cosa devo dirgli?
In passato, quando i genitori di oggi erano i figli di ieri come venivano motivati a loro volta? Fondamentalmente i metodi utilizzati erano due: la violenza e la creazione di sensi di colpa. Non avevi voglia di studiare? Urli, offese, minacce e ricatti andavano per la maggiore. La Leadership del genitore in passato era questa. Se esegui alla prima, sei ok. Altrimenti sarà la forza, l’autorità a domarti.
I genitori che non possedevano questa sorta di potere violento e autoritario utilizzavano la creazione di sensi di colpa come arma motivazionale. E spesso ottenevano il risultato. Molti genitori, che oggi utilizzano questi stessi metodi, hanno meno successo rispetto al passato e quello che ottengono non è utile in nessun caso. Se il figlio si muove dopo le minacce, in futuro avrà sempre bisogno di un capo che lo guidi e non svilupperà abbastanza la propria personalità. Se nonostante le minacce o i sensi di colpa il figlio continua a non voler studiare, la rabbia e il senso di impotenza del genitore aumentano, ottenendo mancanza di lucidità nel poter essere di supporto al figlio.
Vogliamo parlare di come i nostri figli vengono motivati all’interno del sistema scolastico? Negli ultimi 100 anni il mondo si è evoluto incredibilmente. Siamo passati dal telegrafo allo smartphone, dalla carrozza a cavalli ad automobili autoguidate, dalla carta al digitale. La scuola invece non è molto diversa da 100 anni fa. Nella maggior parte delle classi delle scuole medie e superiori ci sono ancora lavagne e gessetti come ai tempi di mio nonno e c’è anche lo stesso banco con la superficie in formica con il buco che serviva per contenere l’inchiostro utile alle penne dei primi del ‘900.
Gli insegnanti non sono gli stessi di 100 anni fa, ma il sistema si! Un sistema basato solo sul giudizio e sulla valutazione degli alunni. Un sistema che è stato creato ai tempi della rivoluzione industriale con lo scopo di preparare i bambini al mondo del lavoro, inteso come esecuzione di ordini. Un sistema basato sul dovere e sull’apprendimento di programmi stabiliti.
Anche gli insegnanti hanno problemi simili a quelli dei genitori riguardo la motivazione. Gli insegnanti del passato “educavano” nella maggior parte dei casi con minacce, violenze e umiliazioni. Io stesso e la maggior parte dei miei compagni di scuola abbiamo ricordi di bacchettate date sulle dita, di urli e offese da parte degli insegnanti di allora. Nessuno ha mai insegnato ai genitori o agli insegnanti come motivare! Quindi cosa può fare un genitore o un insegnante per sopperire alla mancanza di motivazione di un figlio o di uno studente?
Un ottimo modello a cui un genitore può ispirarsi è quello del Coach, dell’allenatore sportivo di successo che abbiamo diviso in cinque passi.
AVER CHIARO L’OBIETTIVO DA FAR RAGGIUNGERE: nella maggior parte dei casi i ragazzi studiano pensando che quello sia il traguardo, invece che un mezzo per raggiungere l’obiettivo finale. Un atleta decide di incominciare ad allenarsi pensando a quale trofeo vorrà vincere o quale traguardo vorrà raggiungere. Un ragazzo demotivato dallo studio probabilmente vive la quotidianità scolastica come un dovere, come un obbligo e non come uno step verso qualcosa di stimolante che lui stesso ha scelto.
CONOSCERE I PUNTI DI FORZA E LE AREE DI MIGLIORAMENTO: spesso i genitori non sono obiettivi nei confronti delle capacità o delle caratteristiche personali di un figlio. È più facile che un genitore si aspetti o speri che il figlio cresca in un determinato modo, mentre un Coach per poter far rendere al meglio l’atleta è fondamentale che conosca oggettivamente i punti forti per poterli ricordare, e le aree deboli per poterle far migliorare.
FARE LEVA: se possiedo un obiettivo da far raggiungere – e sono consapevole dei punti di forza e delle aree di miglioramento di mio figlio – allora posso fare leva. A seconda delle caratteristiche del ragazzo, posso utilizzare come leva il piacere o il dolore. Cosa intendo? Per piacere significa fare in modo che tuo figlio si muova per andare incontro al sogno, al desiderio, creando immagini che lo proiettino nel piacere, nella gioia dell’ottenimento del risultato desiderato. Se invece tuo figlio è motivato dal dolore, dovrai fargli vivere il fallimento, la sconfitta causata dal fatto che non sta facendo quello che serve per il risultato. Chiaramente se ti manca l’obiettivo scelto da tuo figlio, non hai alcuna possibilità di fare leva e motivare.
RICORDARE IL VALORE: quando tuo figlio è fermo, svogliato o demotivato, nella maggior parte delle volte non ricorda più il proprio valore e in questo caso puoi fare la differenza in negativo o in positivo. Lo puoi affossare ulteriormente mortificandolo, aggredendolo, offendendolo o minacciandolo. Oppure puoi ricordargli i successi precedenti, quello che ha già ottenuto e la persona che è veramente. Una persona che stimi!
GRATIFICARE: anche se sei cresciuto in un mondo in cui non venivi gratificato dai risultati che ottenevi (perché veniva ritenuto normale o semplicemente “il tuo dovere”), non commettere lo stesso errore con tuo figlio. Ogni volta che lo merita, non aver riserve nel dirgli “Bravo” e nel lodarlo sia per il risultato che per l’impegno.
Se decidi di diventare l’allenatore, il coach dei tuoi figli (o dei tuoi alunni) permetterai a loro di accedere al massimo delle potenzialità che dispongono e tu sarai uno strumento di crescita e di evoluzione. La stessa mentalità ti servirà anche con collaboratori e partner di vita, a condizione che tu assuma la responsabilità del risultato anziché cercare le colpe.
Sono certo che anche tu fai del tuo meglio con gli strumenti che disponi e questo potrebbe non bastare. Quindi il mio invito è quello di sviluppare 3 competenze che potresti aver trascurato in questi anni.
1 – ATTEGGIAMENTO concentrati di più sul come fai le cose, anziché sul cosa fare. Un genitore o un insegnante impreparato su questo aspetto può compiere danni nel momento esatto in cui potrebbe fare la differenza. Un allenatore di successo riesce nei momenti critici a far accedere a risorse che la squadra o l’atleta non pensavano di avere.
2 – COMUNICAZIONE impara e perfeziona il tuo stile comunicativo e ricorda che la comunicazione è una competenza che non ha niente a che fare con la cultura o la conoscenza. Comunicare non significa spiegare o parlare, ma far comprendere il messaggio e le intenzioni al tuo interlocutore. In questo caso tuo figlio.
3 – LEADERSHIP PERSONALE se non sarai tu a guidare tuo figlio, ci sarà qualcun altro a farlo al posto tuo, magari con intenzioni e obiettivi diversi dai tuoi. Non intendo la tua attitudine al comando, la tua capacità di essere autoritario, ma la tua abilità nell’essere autorevole. E a comprendere le difficoltà di tuo figlio, per esserne infine un prezioso supporto.
Buon lavoro!
Stefano Denna
HRD Training Group per il suo 25° compleanno ha deciso di festeggiare insieme a te e invitarti al Tour più dirompente e travolgente che Roberto Re abbia mai fatto!
Ecco il link per registrarti alla tappa “Leader di te stesso Tour” della tua città..!!
Come diventare schiavi senza accorgersene…
Da qualche anno sui quotidiani, in radio, per televisione si parla di riforme alla Costituzione Italiana.
Come dire che, al giorno d’oggi, alcuni articoli su cui si basa la nostra Repubblica possono apparire superati.
Tecnicamente il primo Gennaio del 1948 è entrata in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana, prima di allora eravamo un regno governato da Re e Regine. Proprio come nelle favole!
Pensa che la costituzione degli Stati Uniti è datata 1787, quella inglese 1867 e quella francese 1793.
Molte volte mi sono chiesto com’è stato possibile che una delle nazioni più belle al mondo, con una natura mozzafiato, con reperti storici e artistici invidiati da tutto il mondo oggi abbia una qualità di vita quasi da terzo mondo.
Non esagero!
Se anche tu hai messo i tuoi piedi fuori dall’Italia, anche solo nei paesi confinanti, ti sarai accorto che la tanto decantata qualità di vita italiana è ormai un lontano ricordo.
Abbiamo davanti ai nostri occhi ancora uno dei paesi più belli del mondo ma la maggior parte della popolazione sembra vivere sotto ipnosi.
Com’è possibile che il paese che ha dato i natali a Leonardo da Vinci, Galileo Galilei, Pico della Mirandola, Dante Alighieri, Camillo Olivetti, Guglielmo Marconi e Ettore Maiorana, solo per citarne alcuni, i primi che mi sono venuti in mente, possa oggi delegare il proprio presente e il futuro dei propri figli ai politici?
Com’è possibile che i figli e i nipoti di chi ha combattuto la prima o la seconda guerra mondiale siano così passivi, quasi rassegnati?
Parlavo con un amico qualche settimana fa e mi diceva che le start-up aziendali negli Stati Uniti, in particolare in California, nella Sylicon Valley sono partorite da iniziative di italiani.
I più intraprendenti nella maggior parte dei casi hanno stabilito residenze fiscali e operative all’estero e chi resta in Italia nella maggioranza dei casi cerca di difendere un lavoro che al massimo garantisce mediocrità.
Da navigatori, poeti, artisti, a cercatori e creatori di posti fissi. Come nell’ultimo film di Checco Zalone!
Com’è possibile che la maggior parte delle persone cerchi un lavoro, uno stipendio, anziché la realizzazione, la felicità, la libertà o la ricchezza?
Non penso, al contrario di alcune statistiche, che gli italiani siano degli idioti incapaci di mettere insieme due dati, penso invece che ci hanno fatto diventare così, come se fossimo stati programmati.
Le programmazioni mentali talvolta avvengono con la buona fede da parte del “programmatore”, con ottime intenzioni di base e risultati diversi da quelli previsti. Altre volte la programmazione avviene proprio come si sviluppa un’applicazione o un software: con cura dei dettagli fino all’effetto desiderato.
Io non sono in grado di stabilire se la programmazione che gli Italiani hanno subito negli ultimi 68 anni sia casuale o causata intenzionalmente e, osservando bene le cose, noto che non dipende solo dal fatto che l’Italia è una Repubblica giovane.
La Germania è nata come Repubblica il 23 Maggio 1949, quindi più giovane dell’Italia. Sai qual è l’articolo 1 della Legge Fondamentale della Repubblica Federale Tedesca?
“La dignità dell’uomo è intangibile.
È dovere di ogni potere statale rispettarla e proteggerla”
Una Repubblica, quindi, fondata sulla dignità di ogni suo cittadino!
Il Preambolo della Costituzione statunitense è “We are the People”, “Noi siamo il Popolo”, e il principio fondamentale del governo è:
“Tutte le persone sono uguali davanti alla legge e beneficiano egualmente del diritto alla protezione da essa fornita”
Una Repubblica fondata sull’uguaglianza!
La più antica delle Costituzioni è quella Inglese che fonda i principi fondamentali sulla sovranità del Parlamento mentre i valori della Repubblica Francese sono Uguaglianza, Fratellanza e Libertà.
Repubbliche fondate sul Potere del Parlamento o su Valori Nobili!
Alla luce dei fondamenti di ogni singola Repubblica che in un corso di Leadership potremmo definire come “Credenze”è facile vedere come le conseguenze siano i “Comportamenti” relativi.
Ripensa e esamina la storia degli ultimi 50 anni in questa chiave. Quali sono stati i comportamenti delle Nazioni sopra citate? Prova ad analizzare senza giudizio gli avvenimenti storici di questi anni, molti li hai vissuti sulla tua pelle!
Andiamo ad analizzare invece quello che è successo dal 1948 ad oggi in Italia.
Qual è l’argomento principe di ogni campagna elettorale?
Cosa promettono sempre i candidati per essere eletti?
Qual è il primo pensiero di ogni genitore nei confronti di un figlio che inizia il percorso di studi?
Nella maggior parte dei casi quali Istituti Scolastici superiori vengono scelti?
Cosa cercano gli studenti dopo il loro percorso di studi?
Cosa cercano di difendere e mantenere i lavoratori dipendenti?
Potrei andare avanti formulando tante altre domande e la risposta sarebbe sempre quella: IL LAVORO.
Il lavoro come qualcosa di cui abbiamo diritto, che ci spetta, il valore più importante di tutti!
“Chi non lavora non fa l’Amore” o “Prima il dovere (Lavoro) poi il piacere” o il valore positivo del “gran lavoratore” sono tutti concetti e detti italiani.
Un popolo che rincorre l’opportunità di un posto di lavoro come gli “ignavi” narrati nella “Divina Commedia” inseguivano la bandiera del potente di turno.
Giovani che non coltivano e non credono più ai sogni, che non coltivano i propri talenti in funzione della ricerca di un posto di lavoro, magari fisso, a tempo indeterminato.
Questi sono tutti comportamenti che solo in apparenza sono liberi e dettati da una scelta consapevole.
Andando all’origine: qual è la credenza di base, il valore principale, la missione che viene rappresentata dall’articolo 1 della nostra Costituzione? Qual è il principio fondamentale?
“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”
Mentre la seconda parte è abbastanza interpretabile, o perlomeno cavillosa e di conseguenza non crea effetti importanti, la prima parte invece è potentissima.
Una Repubblica fondata sul Lavoro! Non sull’uguaglianza, sulla libertà, sulla fraternità, sulla felicità o sull’opportunità ma sul Lavoro!
Questo mio articolo non vuole in nessun modo essere una disquisizione politica o storica. Non voglio entrare in polemica con nessun studioso di diritto, politico o insegnante che sia.
Mi interessa condividere insieme a te il potere del linguaggio e della focalizzazione.
E’ differente essere focalizzato sul cercare un posto di lavoro piuttosto che nel creare valore per un’azienda o per le persone. Le intenzioni sono simili mentre le azioni possono essere molto diverse così come i risultati che ne derivano.
E’ diverso strutturare un’azienda che crei profitto piuttosto che un’altra in cui si pensa che il profitto sia solo una conseguenza del lavoro.
Non ottieni gli stessi risultati orientando tuo figlio verso la propria realizzazione professionale piuttosto che votarlo al sacrificio e allo sforzo “a prescindere”.
Veniamo a te.
Tu su cosa sei concentrato in questo momento?
E’ qualcosa di utile per i risultati che vuoi ottenere?
Come ti definisci in ambito lavorativo?
Quali sono i ruoli che rivesti nel film della tua vita?
Se come me hai frequentato e frequenti percorsi che hanno l’obiettivo di sviluppare la tua leadership personale sai precisamente a cosa mi riferisco e conosci il potere del Focus e del Linguaggio.
Se non hai mai letto libri di Roberto Re o del sottoscritto, se sei un genitore, mi complimento con te per essere arrivato fino a questo punto. Fammi sapere cosa ne pensi commentando questo articolo, condividendolo o scrivendomi in privato.
Io vorrei vivere in una nazione in cui le persone possano rispettarsi, aiutarsi, avere gli stessi diritti e le stesse opportunità di realizzazione.
Non voglio una Repubblica fondata sul Lavoro ma su altri valori più utili alla realizzazione e alla felicità di ogni cittadino!
Probabilmente non ci saranno le riforme costituzionali che auspico e l’articolo 1 resterà lì in cima ancora per molto tempo a dominare una lista infinita di regole di un popolo sempre più stanco, più demotivato.
Molti hanno preferito trasferirsi all’estero per poter realizzare progetti e ambizioni, e non solo per evadere il fisco come vorrebbero farci credere.
Se anche tu ami questo paese e vuoi contribuire a migliorare le cose smettila di lamentarti, di prendertela con i politici, con i religiosi, con gli alieni, i massoni e le scie chimiche e incomincia a occuparti di te stesso.
Immagina di essere tu a scrivere la tua personale costituzione.
Partiamo dallo scopo della tua vita: sei consapevole della tua Mission di vita? Se come me hai frequentato il Leadership Seminar allora la risposta è positiva, altrimenti fai questo esercizio con me:
Immagina un mondo perfetto, in cui le persone sono felici, un mondo ideale in cui ognuno può essere se stesso ed esprimere talenti e passioni.
Osserva, come ti muoveresti in questo mondo?
Cosa penseresti?
Cosa direbbero le persone accanto a te?
Che emozioni proveresti?
Sicuramente non hai visto persone affaccendate e alla ricerca o in difesa di un posto di lavoro.
Ti chiedo, su cosa vuoi che sia basata la tua vita?
Parti da lì. Continua a svolgere le tue attività abituali e inizia a dare più valore a te e a quello che ami.
Su cosa si fonderebbe la tua personale Costituzione? Sull’Uguaglianza? Sull’Amore? Sulla Felicità? Sull’Evoluzione? Sul Contributo? Sulla Crescita o su cos’altro?
Inizia a impostare la tua vita su quel valore specifico.
Fai in modo che nella tua vita personale e professionale la luce venga data da quella particolare energia.
Influenza più persone possibili, a partire dai tuoi familiari e amici, e impegnati ad essere Felice e in Pace con te stesso e gli altri.
Quel mondo ideale che hai visualizzato anche per pochi secondi potrebbe diventare reale fra qualche anno se incominci da te, dalla tua famiglia e dai tuoi amici. Più siamo e più diventerà facile.
E un giorno potrai raccontare che un tempo vivevi da schiavo in una Repubblica fondata sul lavoro.
Un abbraccio e un sorriso!
Stefano Denna
Da qualche giorno siamo ritornati alla normalità.
Autobus pieni zeppi di studenti alla mattina e bar pieni di impiegati che consumano un pasto nella loro pausa.
Mamme che finalmente tornano a respirare un po’ grazie alla riapertura delle scuole.
Professionisti che si ritrovano pieni di scartoffie e di cartelline che riempiono le loro scrivanie.
Imprenditori che mettono impegno e risorse per conquistare una fetta di mercato più sostanziosa o, nella maggior parte dei casi, per limitare i danni o mantenere le attuali quote di mercato.
Venditori carichi di energia che hanno il desiderio e la necessità di trovare nuovi clienti e consolidare i vecchi.
Impiegati e operai che confidano di mantenere il posto di lavoro e che sperano che un colpo di fortuna che possa cambiare la loro vita.
In sottofondo torniamo a sentire commenti sulle partite di campionato e su qualche personaggio pubblico.
C’è anche chi ricomincia a frequentare la palestra pieno di buoni propositi e chi prosegue il suo percorso di Crescita Personale.
Anche le 19 sedi della Roberto Re Leadership School hanno ripreso la normale attività con le serate di Training e l’attività di Coaching in tutta Italia.
Lo scorso martedì, a Bologna, pochi secondi prima di salire sul palco per incominciare il corso, mi si è avvicinato un ragazzo apparentemente di una ventina d’anni che mi ha chiesto con un minimo d’imbarazzo quale fosse l’età del corsista più giovane che avesse mai frequentato il Fly. Senza il minimo tentennamento ho risposto 13 anni.
Mi ricordo infatti perfettamente di Marco, che 5 anni fa frequentava il Fly insieme al padre nella stessa sala del medesimo albergo in cui il corso stava per iniziare in quel momento.Questo ragazzo era riuscito a trasformare dei voti mediocri in eccellenza di rendimento semplicemente applicando gli strumenti appresi al Fly.
Il motivo della domanda di Riccardo, questo è il nome del ventenne, non era una curiosità statistica. Il suo obiettivo era infatti sapere se il percorso avrebbe funzionato anche con lui permettendogli di migliorare i risultati. Il giorno dopo Riccardo ha deciso di iscriversi al Fly e sarò felice di misurare nel tempo anche i suoi miglioramenti.
Negli ultimi anni la media della crescita delle performance dei nostri corsisti è del 60/65% nei primi sei mesi di corso e con Marco sicuramente è stata anche qualcosa di più.
Miglioramento, crescita ed evoluzione sono sicuramente valori a cui un Leader è molto sensibile.
Quanto sei concentrato ed impegnato a crescere, a migliorarti e a evolverti?
Quanto pensi che sia una tua responsabilità, un tuo dovere?
La Leadership è un’attitudine che può essere allenata solo se ritieni che la tua crescita dipenda da te.
Essere un Leader oggi è una scelta molto utile per raccogliere più risultati e stare meglio con te stesso e con gli altri.
Ecco alcuni vantaggi che puoi raccogliere aumentando la tua Leadership personale:
Hai capito perché è importante anche per te essere un Leader?
Vuoi correre freneticamente come un topolino dentro una ruota e fermarti con il mal di testa o vuoi imparare come far girare la ruota migliorando il tuo Atteggiamento?
Nella maggior parte dei casi non è cambiare quello che fai la chiave del successo ma cambiare come lo fai!
Leadership significa anche essere consapevole di come ti comporti, di come comunichi con te stesso e scegliere l’Atteggiamento più utile al risultato che vuoi ottenere.
Che Atteggiamento hai nella tua vita Personale? E in quella Professionale?
Da sempre, le persone che hanno un Atteggiamento produttivo riescono ad ottenere migliori risultati di chi semplicemente fa del proprio meglio con impegno.
L’Atteggiamento è un’attitudine che può essere allenata e potenziata e per farlo ci sono dei segreti che la maggior parte della gente non conosce.
Sapevi che solo il 5% della popolazione mondiale vive una vita di qualità? Sai che il segreto di quelle persone è stato studiato?
Se fai richiesta adesso, puoi partecipare come ospite alla prossima serata del percorso Fly!
“Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettare risultati diversi”
(cit. Albert Einstein)
Clicca per darti una possibilità e conoscere i dettagli!
Un abbraccio e un sorriso!
Stefano Denna
Poco tempo fa è finito il tour di presentazione del nuovo libro di Roberto Re “Cambiare senza paura”.
Location scelta per il debutto: il Teatro Carcano a Milano, esaurito in ogni ordine di posti.
Un successo ripetuto nelle successive tappe di Torino, Venezia, Bologna e Ancona con numeri mai raggiunti da nessun formatore italiano in termini di pubblico.
Questa è solo la cronaca di un successo annunciato, che ci stimola a porci alcune domande.
Come mai la maggior parte dei formatori italiani fatica a riempire aule con poche decine di allievi e invece il Re della formazione italiana ogni anno cresce come popolarità e permette all’azienda che ha fondato 23 anni fa di prosperare?
Quali sono gli ingredienti che permettono al più invidiato dei “Coach” di essere il numero UNO assoluto in Italia?
Cosa differenzia Roberto rispetto alle decine di cloni e di cialtroni che pagherebbero oro pur di assaporare ciò che lui prova ogni giorno?
Sono fortunato ad avere la possibilità di imparare da Roberto anche durante riunioni professionali,
a cena o scherzando con qualche stuzzichino al bar con una birretta in mano. Inoltre ho avuto la possibilità di osservarlo mentre gioca con suo figlio o parla con sua moglie e di aver camminato accanto a lui nel deserto. Lavoro a stretto contatto con lui da quasi dieci anni e prima di conoscerlo personalmente e di diventarne amico ero lontano anni luce dal comprendere quali erano gli ingredienti del suo successo. Vedendolo dalla platea o come telespettatore ero come infastidito da questa aura di felicità che sembrava espandere in ogni occasione. Non mi piaceva quel sorriso sempre presente e non riuscivo bene a comprendere come mai ci fosse popolarità e successo dietro a concetti semplici e conosciuti che talvolta mi apparivano banali. Poi ho iniziato a conoscerlo un po’ più da vicino e a scoprire qualche ingrediente “magico”. Pur conservandoli gelosamente in questo articolo ve ne svelerò TRE dei tanti:
Quindi cari “piennellari”, formatori copia/incolla o life coach “de noaltri”, rassegnatevi. Non è quello che conoscete o i libri che avete letto che vi renderanno popolari e di successo come Roberto. Parlo di popolarità e di successo, perché nella quasi totalità dei casi è solo questo quello che vi interessaanche se raccontate favole di amore universale e contributo e anche se regalate i vostri straordinari tre video in cambio della nostra migliore mail. Volete veramente cambiare il mondo e aiutare tante persone? Allora imparate come si fà dal migliore, da chi è da oltre vent’anni il RE della formazione. Oltre ai tre segreti svelati in questo articolo c’è una vita intera di passione, di determinazione e di amore verso le persone con il desiderio di rendere il mondo un posto migliore dove vivere.
Sentendomi grato e fortunato di far parte di tutto questo, ti saluto!
Un abbraccio e un sorriso!
Articolo di: Stefano Denna
Una settimana fa, proprio lunedì scorso, aprivo gli occhi svegliato dalla luce che entrava nella mia camera, al settimo piano di un confortevole albergo con vista sulla suggestiva Baia Flaminia di Pesaro.
La sera prima era terminato il Leadership Seminar e prima di andare a cena con Roberto Re, i Coach, gli assistenti e tutto lo Staff, ho salutato i corsisti del mio team. Il Team numero 5, il Team Matrix.
Sì perché i corsisti di questo seminario, vengono divisi in squadre e scelgono un nome. Quello scelto dalla nostra squadra è stato ispirato dal capolavoro cinematografico che sicuramente anche tu hai visto e apprezzato.
Una delle scene più belle, una di quelle su cui si basa l’intero film è quella in cui Morpheus offre a Neo la possibilità di scegliere. La scelta fra due pillole quella AZZURRA e quella ROSSA.
Prendendo la pillola azzurra, il protagonista della pellicola interpretato da uno straordinario Keanu Reeves, si risveglierà nel suo letto, continuando a credere che la realtà sia l’illusione vissuta fino a quel momento. Scegliendo la pillola rossa invece scoprirà la verità.
La maggior parte di noi è convinta di vivere una realtà oggettiva, fatta di cose giuste e sbagliate, di bene e male e per tutta la vita cerca di convincere il prossimo della sua realtà.
Cerchiamo di convincere il prossimo delle nostre credenze, di quelle sportive, filosofiche, politiche e religiose pensando che quella sia la realtà.
Cerchiamo anche di convincere noi stessi di qualcosa.
In moltissimi casi passiamo anni e anni a convincerci che non possiamo farcela, che non possiamo cambiare, che la vita è sofferenza, che non meritiamo l’abbondanza, l’amore o la felicità perché siamo colpevoli di qualcosa.
Ci convinciamo che è difficile, che le situazioni non cambiano e ci impegniamo a convincere più persone possibili del fatto che quella è la realtà.
E se tutto fosse più semplice?
Se scoprissimo che è possibile essere felici?
Che cosa potrebbe succedere se iniziassimo a credere che possiamo essere gli artefici della nostra vita?
Come reagirebbero le persone che ci conoscono, vedendoci più sereni e in pace con noi stessi?
Se consapevolizzassimo qual è lo scopo della nostra vita, la nostra Mission, e avessimo la possibilità di realizzarla nella vita personale e professionale cosa succederebbe?
Probabilmente succerebbe un piccolo miracolo, proprio come quello che è avvenuto alla maggior parte dei partecipanti del Leadership Seminar.
Alcuni arrivati a Pesaro colmi di speranza, altri con tanta voglia di migliorare e altri ancora un po’ diffidenti e impauriti.
Sono veramente fortunato ad assistere a questo processo di trasformazione da quasi 10 anni.
Sì perché vedere delle persone, nella quasi totalità adulti, che arrivano con i loro blocchi, con le loro resistenze come direbbe un elettricista e vederli dopo quattro giorni sorridenti e leggeri è veramente un privilegio.
Guidati da Roberto Re, che in questo momento è certamente uno dei pochi formatori al mondo in grado di guidare centinaia di persone con la bravura del Coach sportivo di successo, 250 persone, da giovedì 29 Gennaio a Domenica 3 Febbraio, hanno scelto di evolversi e di migliorare se stessi.
La soluzione non è nell’aggiungere qualcosa, ma bensì nel togliere pensieri, paure e sovrastrutture inutili, proprio quelle che ci incasinano la vita! E durante questo seminario ci sono più occasioni ed esercizi proprio per lasciare andare tanta zavorra e imparare a tornare a sognare e a desiderare.
Il lavoro non termina alla fine del corso, anzi possiamo dire che lì inizia e che il compito dei partecipanti è quello di continuare ad agire nella direzione scelta e darsi dei riferimenti reali.
Sarei un bugiardo se ti dicessi che tutti ottengono questo risultato. Alcuni, pochissimi fortunatamente, nonostante l’opportunità prospettatagli preferiscono continuare a credere nell’illusione che hanno coltivato negli anni e invece di impegnarsi ad evolversi e a essere felici, replicano l’unico schema che conoscono.
Pillola Rossa o Pillola Azzurra?
Cosa preferisci credere?
Cosa vuoi scegliere?
Se sei uno dei partecipanti dell’ultimo Leadership Seminar oppure hai vissuto l’esperienza negli anni passati probabilmente avrai qualcosa da scrivere in proposito.
Se invece stai partecipando al percorso Fly in una delle 16 città italiane e parteciperai al Leadership di Maggio ti faccio i miei complimenti e ti auguro di ottenere gli stessi risultati che ho ottenuto io nove anni fa.
Se invece stai leggendo con un pizzico di curiosità e ancora non hai partecipato a nessun corso dal vivo fra quelli in calendario dell’organizzazione che rappresento, sappi che l’evoluzione è una scelta ed è normale aver paura di cambiare e di sbagliare. Solo che farsi guidare dalla paura di cambiare e di sbagliare non è utile e spesso non funziona, non è produttivo.
Ti lascio solo con una domanda: Se esistessero gli strumenti necessari per evolverti e andare nella direzione dei tuoi desideri, tu li utilizzeresti?
Un abbraccio e un sorriso!