Ci sono un sacco di libri che danno consigli su come raggiungere i risultati. Qualche esempio? Perdere peso, smettere di fumare, coltivare una relazione. Spesso, tra le pagine, si trova un concetto che può essere espresso in: “È facile se sai come farlo!”. Ma nella realtà non è facile per niente.
Ti è mai capitato di ottenere un risultato stando comodo sul tuo divano?
Ovviamente no!
Per raggiungere gli obiettivi, o per uscire da dinamiche che non ci fanno stare bene, dobbiamo agire.
È anche vero che a volte agiamo seguendo i consigli degli esperti o dei nostri amici che hanno ottenuto ciò che volevano, ma poi questi risultati non arrivano e nemmeno durano. Perché?
Raggiungere e mantenere i risultati
Raggiungere e mantenere un risultato è un affare complicato.
Ci sono persone che si mettono a dieta, perdono molti chili e poi li riprendono con gli interressi.
Alcuni smettono di fumare per anni e poi, magari in occasione di una fase di stress, riprendono il vizio e rincarano la dose per recuperare.
Oppure c’è chi, dopo una fase di crescita professionale, ha un crollo e non riesce più a raggiungere il livello precedente.
Dall’altra parte invece c’è chi cambia abitudini alimentari e non riprende neppure un etto, chi abbandona definitivamente le sigarette, chi trova il modo di rialzarsi anche dopo le sconfitte replicando i successi.
Da cosa dipendono queste differenze? Ti propongo un esercizio!
Pensa a un risultato che vuoi raggiungere.
Sintetizzando, se finora hai avuto risultati estemporanei, le motivazioni possono rientrare in due tipologie:
- Una più comportamentale, tangibile, pratica
Non ti sei “allenato/a abbastanza”. Su molti libri di crescita personale trovi scritto che il “ciclo dell’abitudine” è di 21 giorni. Cosa significa? Che se vuoi cambiare un comportamento e raggiungere un risultato, per almeno 3 settimane dovrai mettere in campo azioni nuove che ti avvicinino a quel risultato.“La disciplina è il ponte tra l’obiettivo e il risultato”, dice Jim Rohn.
All’inizio sarà impegnativo, poi diventerà appunto un abitudine. Così, se vuoi perdere peso, per almeno 21 giorni dovrai mandare alla tua mente “un messaggio nuovo” e dire no a cibi che prima avresti mangiato senza problemi e all’inizio sarà tosta. La tentazione a un certo punto potrà farti pensare di mollare perché troppo faticoso. Quella è una fase importantissima! O molli o vai avanti. Se molli torni indietro e, vivendo una frustrazione, dirai a te stesso che non ne vale la pena, che in fondo “il cibo è uno dei piacere della vita” e altre storie che a volte ci raccontiamo facendo finta di crederci.
Se invece vai avanti, potrai condizionare questo nuovo comportamento. Ovviamente perderai peso e ti sentirai meglio.
Potresti pensare: “La scoperta dell’acqua calda!”
Domanda: se sai cosa dovresti fare, perché non lo fai? Oppure perché getti la spugna? Qui entrano in gioco dinamiche profonde che si chiamano credenze e arriviamo a parlare della nostra Identità. Arriviamo così al secondo punto.
- Una motivazione più profonda e spesso inconscia
Se non riesci a consolidare e mantenere un risultato probabilmente non hai modificato la tua identità, ovvero l’idea che hai di te stesso/a. Questa in genere è la causa più diffusa di un risultato estemporaneo.
Definiamo l’identità come una super credenza. Una credenza è uno stato di totale e assoluta certezza su qualcosa o qualcuno. Abbiamo credenze su tutto, ma quelle più potenti sono proprio quelle su noi stessi.Anthony Robbins dice: “Non c’è forza più grande nella psicologia umana del bisogno che abbiamo di rimanere coerenti con la nostra identità”.
Se non abbiamo gli strumenti adatti per comprendere e cambiare le dinamiche legate alla nostra identità tenderemo a ripetere gli stessi meccanismi all’infinito.
Un caso reale di chi è riuscito a cambiare e raggiungere i risultati
Ti voglio raccontare un caso reale di una persona che è riuscita a cambiare raggiungendo i risultati.
Luigi è un imprenditore che ogni giorno si impegna per far crescere la propria azienda e per migliorare il tenore di vita della propria famiglia. Luigi è sposato e ha un figlio. Gli accade questo: ogni volta che sta per raggiungere un obiettivo particolarmente importante, si creano le condizioni perché non lo raggiunga proprio o perché svanisca rapidamente.
A un certo punto del suo percorso FLY si rende conto, con sua immensa sorpresa, di avere delle credenze negative sul successo! Può sembrare strano, ma spesso è così.
Luigi cade in un tranello elementare: si concentra sul lavoro credendo che questo si trasformi in qualità della vita familiare. Più affari, più soldi, vita migliore!
Questo atteggiamento – generando un senso di colpa causato dall’essere lontano dai suoi cari – a sua volta crea inconsciamente un conflitto, cioè una “zavorra interiore” che lo porta ad allontanarsi proprio da quel risultato che razionalmente vorrebbe!
La buona notizia è che ci sono metodi pratici per scardinare queste credenze depotenzianti.
Sei consapevole di avere forze interne che inconsciamente ti stanno limitando? Vuoi capire come eliminarle per raggiungere risultati duraturi? Contatta una delle sedi della Roberto Re Leadership School sparse in tutta Italia!
Ti regaleremo una personal coaching con uno dei nostri esperti.
Per la Sicilia puoi far riferimento a me: visita la nostra pagina Facebook e guarda il video dei corsisti.
AD MAIORA!
Daniela Ferrante
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