“Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni” diceva Shakespeare
Sognavo un grande evento con esempi italiani di leadership del mondo culturale, artistico, della moda, dello sport, dello spettacolo…
Nel 2011 con la prima edizione di Italian Leadership Event il sogno si è realizzato e quest’anno abbiamo replicato con nuovi importanti ospiti: la Medaglia d’oro olimpica di Londra 2012 Jessica Rossi, il Manager di Valentino Rossi, Davide Brivio, l’attesissimo Oliviero Toscani, Federico Grom, ideatore dell’omonima catena di gelaterie, Simona Atzori, la ballerina senza braccia che ha incantato Sanremo, Sergio Borra, master trainer della Dale Carnegie Italia, Paolo Crepet noto psichiatra e psicologo. Sul palco anche i comici Fabrizio Fontana e Giuseppe Giacobazzi che ci hanno fatto ridere ma anche riflettere. Come l’anno scorso il mitico Red Ronnie mi ha affiancato nella consegna degli Italian Leadership Awards a Elio Fiorucci, Gualtiero Marchesi e Simona Atzori.
Ospiti speciali in una location speciale, l’Università Bicocca di Milano per uno scopo speciale: sostenere con il ricavato la comunità Exodus di Don Antonio Mazzi.
Ho voluto aprire la II edizione di Italian Leadership Event con un bel sogno tutto italiano, la storia di un’amicizia, qualche gelato e molti fiori raccontata da Federico Grom, creatore, insieme a Guido Martinetti di un marchio presente in trentaquattro città italiane (con quarantacinque gelaterie) e in cinque all’estero (tre gelaterie a New York, una a Parigi, quattro a Tokyo, una ad Osaka e una a Malibu).
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Federico Grom parla di “Ignoranza creativa”, un ingrediente curioso che ha permesso ai due giovani imprenditori torinesi di sconfiggere i demolitori di sogni, tutte quelle persone che, guardandoli dall’alto e in basso e scrollando la testa hanno detto: “Ragazzi, non si può fare”.
Non sapevamo come fare il gelato.
Non sapevamo come aprire un negozio.
Non avevamo soldi.
Ma sognavamo di fare il gelato più buono del mondo…
Non sapevamo come fare il gelato. Non sapevamo come aprire un negozio. Non avevamo soldi. Ma sognavamo di fare il gelato più buono del mondo…
Come si realizza un sogno? Di seguito alcuni degli elementi chiave presenti nelle storie dei personaggi che hanno animato queste due giornate così intense.
Talento
Ciascuno degli ospiti di Italian Leadership Event è considerato un talento nel proprio settore.
C’è chi ha il talento per gli affari, chi per lo sport, chi per la musica, chi per la fotografia…
Ognuno di noi ha una voce – dice Oliviero Toscani – è la nostra unicità che ci dice: “abbi il coraggio di fare ciò che ti piace”… Nella nostra unicità risiede il valore più profondo.
Paolo Crepet aggiunge: Ci sono persone che odiano il merito perché vogliono illudersi che siamo uguali ma non lo siamo. Il talento ci differenzia ed è giusto così.
Simona Atzori ci insegna che tutti noi abbiamo delle potenzialità inespresse, ci invita ad ascoltare i nostri talenti e a non sprecarli.
Il più grande spreco – dice Sergio Borra – è la differenza tra ciò che siamo e ciò che potremmo diventare.
Lavoro
Il talento non è un dono gratuito dispensato a pochi eletti ma una responsabilità che molti rifiutano di assumere perché il lavoro spaventa. Già perché il talento chiede di essere espresso.
E non ci si esprime in vacanza ma lavorando.
Oliviero Toscani
Romano Cagnoni una volta disse a Paolo Crepet: “Non dovresti chiedermi quanti anni ho ma, come farebbe Indiana Johnes, quanti chilometri hai fatto?
Quanta gente hai visto? Quanti tramonti? Quante imprese hai compiuto?”
Quante ore di allenamento hanno permesso a Jessica Rossi di conquistare la medaglia d’oro alle Olimpiadi e a Simona Atzori di diventare una ballerina e una pittrice?
A quante feste, sagre di paese e audizioni hanno dovuto partecipare Fabrizio Fontana e Giuseppe Giacobazzi per calcare finalmente il palco di Zelig?
Quante uova ha rotto Federico Grom prima di avere un’intuizione importante per il proprio business? Ben 300 ogni notte!
Errori
Le storie di successo sono fatte anche di momenti difficili, ostacoli, errori ma spesso sono proprio questi che danno nuova forza ed impulso alle storie.
Non possiamo debellare completamente gli acari perché anch’essi hanno una funzione.
Anche la psicologia ha bisogno di acari: un brutto voto a scuola, la ragazza che ti lascia…
Esistono due tipi di dolore: la rabbia che ti spinge a fare meglio e il dolore che ti annichilisce.
Non possiamo fare a meno della prima forma di dolore.
La forza vitale ha bisogno anche della rabbia.
Paolo Crepet
Jessica Rossi ha imparato a non aver paura degli errori perché fanno parte del gioco.
Il nostro sport è fatto di errori e vince chi ne fa meno.
E ricordo il suo sorriso al primo errore dopo 91 colpi andati a segno. Era “solo” un errore e forse proprio per questo non ne ha commessi altri.
Federico Grom ama addirittura premiare gli errori “ben fatti” (quelli delle persone che ci credono e sono spinti dalla passione). E critica invece successi mediocri.
Alla domanda: Hai mai avuto paura di fallire?
Federico risponde con un perentorio NO e aggiunge:
Perché non ho ancora nulla da perdere. Ho solo paura di perdere il piacere di fare il lavoro più bello del mondo.
Fiducia
La cosa che mi ha spinto ad andare avanti nei momenti difficili – ammette Federico Grom – è stata l’eccessiva fiducia in me stesso. A volte un difetto può diventare un pregio.
La fiducia in se stessi consente di realizzare imprese che altri definirebbero impossibili e Simona Atzori per riuscire ci ha dovuto credere di più di altri.
Entusiasmo
Un bellissimo sorriso illumina il viso di Simona quando parla del proprio lavoro: “Ogni volta che salgo su un palcoscenico è come se fosse la prima volta”.
I suoi occhi brillano di entusiasmo. La parola entusiasmo deriva dal greco En-theos e vuol dire “avere Dio dentro”.
Questa strana forza ci permette di concentrare l’attenzione sugli obiettivi e non sugli ostacoli, tanto che perfino le difficoltà appaiono come opportunità.
L’entusiasmo è gioia che si espande, contagia, trascina e rende capaci di trasformare i sogni in realtà. Per questo motivo chiunque lo possiede non solo è leader di se stesso, ma sa guidare gli altri con il proprio esempio, infondendo forza e fiducia.
Perdere l’entusiasmo provoca rughe nell’anima dice Sergio Borra
E tra una risata e l’altra Fabrizio Fontana ci colpisce con la sua profonda semplicità: Nel mio stato d’animo la capitale è l’entusiasmo.
Fame di sapere
L’entusiasmo è forza motrice, è desiderio di fare, ma ancor prima di sapere, è curiosità.
Be hungry! di Steve Jobs non dovrebbe essere tradotto con Siate affamati ma con morite curiosi! – Dice Paolo Crepet e aggiunge – Viviamo in una società che si vuole anestetizzare con la TV ma in questi due giorni noi stiamo dicendo NO!
La formazione alimenta la curiosità e la curiosità ci porta a scoprire cose nuove e a innovare. Ma le cose nuove le scopri leggendo, non guardando la TV.”
Federico Grom
L’innovazione deriva spesso dalla capacità di osservare le cose in modo diverso. Così Elio Fiorucci ha realizzato il primo jeans femminile.
Ho semplicemente creato un prodotto nuovo con un prodotto vecchio. – così Elio Fiorucci commenta la creazione del jeans femminile – Anche questa è innovazione.
Semplicemente? Già ma, come dice Gualtiero Marchesi: È difficile essere semplici”. Il suo motto è: “Alza la cloche e stupisci con la semplicità”.
In tutte le storie di successo la curiosità, il desiderio di scoprire cose nuove e inedite ha prodotto nuovi risultati perché i protagonisti non si sono accontentati di sapere.
Sapere e non fare equivale a non sapere. L’unico piano strategico per realizzare un sogno è fare cose.
Sergio Borra
Le persone
Chi ci aiuterà a realizzare i nostri sogni? Chi ostacolerà il nostro fare?
A volte proprio coloro da cui ci aspettiamo un sostegno si trasformano in demolitori di sogni, sono i genitori che proiettano sui figli i propri sogni, come quello del posto a tempo indeterminato.
Il rapporto genitori figli è stato uno dei temi più trattati durante questa edizione di Italian Leadership Event.
“Ammazzate le mamme!” è l’ultima provocazione di Oliviero Toscani che accusa i genitori ultraprotettivi di impedire la crescita dei propri figli.
Paolo Crepet lamenta la perdita del ruolo di guida ed esempio da parte dei genitori:
Se non hai mai avuto un capitano ma solo un bancomat non potrai diventare un capitano.
Io sono qua perché mio padre mi ha spinto ad andare a Londra. Mio nonno mi ha insegnato a gettare il cappello oltre l’attaccapanni.
E poi ci sono i genitori di Simona Atzori che l’hanno accolta come un dono, non semplicemente accettata, ma accolta e con lei hanno costruito un nuovo mondo di possibilità.
Dissi a mia madre che volevo far la ballerina e quello diventò per noi un sogno semplice, reale e lieve da perseguire ogni giorno. Mia madre ha creduto in me e per questo ciò che faccio ha un valore più grande.
E di nuovo Paolo Crepet:
Educare è un’opera d’arte. Abbiamo bisogno di maestri d’orizzonti. Un grande maestro dice: Stupiscimi!
E un grande maestro è certamente Oliviero Toscani quando pronuncia con forza questa frase: “Incatenatevi liberamente ai vostri sogni!”
A volte capita che il sogno sfugga di mano e ci si trova in un mondo che non ci appartiene. È accaduto a Jessica Rossi quando, a soli 17 anni vinse il mondiale e il successo inizio ad apparirle quasi come una minaccia. Iniziò ad aver paura, paura di vincere. Consapevole del fatto che questo avrebbe potuto compromettere la propria carriera ma anche la sua vita, Jessica Rossi ha deciso di rivolgersi ad un coach e sono felice ed onorato che abbia scelto me. Insieme abbiamo lavorato per superare le paure ma anche per programmare la sua mente alla vittoria. E oggi l’immagine del successo ha il volto sorridente di Jessica che indossa la medaglia d’oro conquistata a Londra.
Insomma il vincitore non è mai solo.
Le persone di vero successo amano condividere il proprio sogno con gli altri.
Il segreto del nostro successo? Risponde Federico Grom: Non è tanto nell’amicizia o in qualche gelato ma nei molti fiori, ovvero tutte le persone che fanno parte del nostro team.
Voglio assumere persone migliori di me e che mi dicono quando sto sbagliando, persone moralmente alte, che sanno lavorare in team e voglio persone ben educate dalle famiglie che dicono “Buongiorno, buonasera” e non semplicemente “Salve”.
Fortuna?
Certo abbiamo avuto fortuna – ammette Federico Grom “ ma devi rincorrerla, innaffiarla ogni giorno.”
Non puoi limitarti ad aspettare la fortuna perché se non sei pronto, quando arriva, potresti anche non riconoscerla.
“Non mi vergogno di dire che sono la persona più fortunata e privilegiata che conosco” – dice Oliviero Toscani e aggiunge – Tutti dovremmo dire questa cosa”
E allora ecco che scopriamo un’altra chiave del successo: la Gratitudine.
Jessica Rossi mi ha emozionato con il suo speciale modo di dire “grazie” . Paolo Crepet dice grazie a tutti i suoi maestri di curiosità. Federico Grom dice “grazie” ai suoi collaboratori.
Ma c’è anche chi dice “grazie” per qualcosa che non ha ricevuto, per qualcosa che la natura le ha sottratto. “Le sue braccia sono rimaste in cielo – ha scritto Candido Cannavò – e nessuno ha fatto una tragedia”, anzi, ogni mattina Simona Atzori indossa un sorriso e ringrazia il Signore per averla creata come doveva essere.
E allora scopriamo che non dobbiamo aspettare di ricevere qualcosa o che un sogno si realizzi per dire Grazie perché il senso di gratitudine per tutto ciò che ci riserva la vita può essere il vero motore per realizzare i nostri sogni.
E a proposito di gratitudine: voglio ringraziare di cuore tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell’Italian Leadership Event: lo staff HRD, il rettore dell’Università Bicocca di Milano, gli ospiti e tutte le persone (quasi 600) che hanno partecipato a questo meraviglioso evento.
L’appuntamento è al prossimo anno.
ORA TOCCA A TE!
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