STOP, PULISCI I PIEDI E FESTEGGIA!”

Chi abbia vissuto l’emozionante esperienza del firewalking, si è sentito dire a voce alta questa frase dalle due persone che lo hanno bloccato alla fine della pista infuocata per evitare che proseguisse la sua corsa per chissà quanti altri metri!

La prima volta che ho fatto quell’esperienza, quella frase mi è risuonata in testa per diversi giorni a seguire.

Da persona ambiziosa, mi ero sempre data obiettivi sfidanti, disposta a pagare il prezzo e a fare i sacrifici necessari per raggiungere certi risultati: ero molto severa con me stessa e questo mi portava ad avere una disciplina ferrea.

Raramente però mi fermavo a dirmi “brava!” o a darmi una pacca sulla spalla.

E la cosa pazzesca era che quando qualcuno mi faceva i complimenti o metteva in evidenza il bel risultato raggiunto, io, quasi imbarazzata, tendevo a “sminuire” il tutto dicendo “vabbè, adesso guardiamo al prossimo obiettivo”. Come se quel risultato fosse stato frutto di “fortuna” e non di sveglie puntate alle 6 o nottate di studio o lavoro, non di “sudore e fatica”, non di mie abilità e capacità.

Ti capita, raggiunto un obiettivo, di pensare subito a quello successivo? E prima ancora che tu lo abbia raggiunto, di proiettarti già avanti? E avanti ancora?

Da un lato questo atteggiamento ha risvolti senza dubbio positivi: personalmente mi ha consentito nello studio di bruciare le tappe del percorso universitario e di conseguire la laurea in psicologia del lavoro con il massimo dei voti e in meno di 4 anni e mezzo; nel lavoro di avviare collaborazioni importanti prima ancora di laurearmi e, arrivando ai tempi più recenti, di essere a oggi il più giovane Direttore della Roberto Re Leadership School.

La differenza tra i primi 2 obiettivi raggiunti e l’ultimo, però, è che nel frattempo ho lavorato sull’eccessiva severità nei miei confronti, sul riconoscimento del mio potenziale e delle mie abilità. Questo ha nettamente migliorato la qualità della mia vita emotiva ed è un lavoro personale che continua tuttora.

Se è vero infatti che tendere costantemente verso nuovi obiettivi è potenziante perché ti porta sempre ad andare oltre, a metterti sempre in gioco e a porti nuove sfide, dall’altro tutto ciò rischia di dare per scontato il risultato raggiunto, oppure a non goderselo.

In quest’ottica, mi piace molto la frase di L.P. Smith che dice: “Ci sono due obiettivi ai quali puntare nella vita: primo, ottenere ciò che si vuole e, dopo di questo, goderselo. Solo gli individui più saggi raggiungono il secondo”.

Le persone che si rivolgono alla nostra Leadership School sono persone che hanno già risultati e che vogliono migliorare ancora di più o ottenere gli stessi con minor spreco di energie e stress: in questo “viaggio” insieme li incoraggiamo costantemente a festeggiare i piccoli/grandi risultati raggiunti.

Per quale motivo? Innanzitutto perché il successo non è mai scontato!

E poi per altre tre ragioni:

  1. Nel festeggiare un risultato possiamo fermarci a riflettere su cosa ci ha permesso di raggiungere quel traguardo, quindi a diventare più consapevoli delle nostre risorse. Questo aumenta la fiducia in noi stessi.
  2. Ha un effetto contagioso! Può essere bello, per festeggiare, ritagliarsi del tempo solo per se stessi, ma è pur vero che la cosa più bella è condividere i festeggiamenti! Pensa a un bel risultato raggiunto e immagina di brindare da solo… Paulo Coelho dice che la felicità è qualcosa che si moltiplica quando viene condivisa, io sono totalmente d’accordo!
  3. Acquisire la sana abitudine di celebrare i piccoli traguardi e i risultati intermedi, ci permette di avere ancora più energia e motivazione nel raggiungere il traguardo successivo.

Durante le coaching con i miei corsisti, emerge spesso la necessità di lavorare su questo aspetto e molti mi chiedono: “Cosa significa festeggiare un successo? Cosa posso fare?”

Non esiste una formula valida per tutti, devi trovare IL TUO MODO.

Cos’è che ti fa sentire bene?

Per qualcuno può essere prendersi mezza giornata per sé, regalarsi una coccola al centro benessere, brindare con gli amici, prenotare una cena nel proprio ristorante preferito con il partner o la famiglia, fare shopping, organizzare un “fuori programma” con i propri figli, fare una passeggiata all’aria aperta, regalarsi un viaggio o un’esperienza “estrema” (lancio con il paracadute, deltaplano, bungee jumping…) oppure per qualcuno potrebbe essere restare in casa in pigiama una domenica intera!

Non ci sono regole. Scegli le tue.

E tu? Qual è il risultato raggiunto di recente che non hai festeggiato?

Trova un modo per celebrarlo entro al massimo 2 giorni!

AD MAIORA!

Daniela Ferrante

 

Guarda il video con la presentazione della Roberto Re Leadership School Sicilia!