Come ogni fine o inizio anno, molte persone fanno la lista dei buoni propositi. Sono in pochi invece a fare il resoconto dell’anno passato, per rendersi conto delle promesse mantenute (e non mantenute), di quanto cioè i buoni propositi fatti l’anno prima siano andati in fumo. Prova a pensarci: probabilmente sono anni che anche a te capita di comportarti così, di non riuscire a realizzare diversi obiettivi. E questo capita anche perché non ti sei mai fermato un attimo a pensare.
Se appartieni a questa schiera, ti suggerisco di iniziare a farlo adesso: prenditi un po’ di tempo e ragiona. Chiediti: “Com’è andato il mio 2016? Quali cose ho realizzato e quali mi ero promesso di fare? Che benefici volevo raggiungere? Cos’è cambiato in me quest’anno?”.
Se le risposte non sono molto positive, allora seguimi e facciamo qualche riflessione insieme. Ma soprattutto non perderti il link alla fine di questo articolo.
Perché accade questo? Personalmente non sono tra coloro che, quando una cosa va male e non funziona, deve a tutti i costi capirne il perché. Tanti invece hanno bisogno di una spiegazione al fallimento: solo così riescono a comprendere ciò che serve per cambiare. Da qui parte la raffica di “perché”: perché è successo questo? Perché nonostante l’impegno non sono riuscito a raggiungere i miei obiettivi? Perché anche quest’anno mi ritrovo con gli stessi buoni propositi?
Per soddisfare la tua curiosità, e capire perché le persone non riescono a realizzare i loro buoni propositi, ecco di seguito i 10 motivi che ti impediscono di raggiungere un obiettivo annuale.
- Definire un obiettivo non realizzabile, inserirlo in una lista senza aver ragionato sulla fattibilità del risultato.
- Perdere motivazione strada facendo, perché non vedi risultati immediati. Un classico? La dieta. Mi metto a dieta, faccio dei sacrifici, non vedo il risultato immediato e mi stufo di sacrificarmi.
- Sapere cosa vuoi, ma ignorarne il perché. Anche qui perderai motivazione strada facendo.
- Avere un obiettivo senza un metodo strategico e organizzato.
- Farsi influenzare dall’esterno: amici, parenti e demotivatori vari uccidono i sogni altrui.
- Non credere abbastanza in te stesso, non sentirti all’altezza.
- Non credere abbastanza nel progetto o nell’obiettivo che vuoi realizzare.
- Essere troppo rigido: nell’iniziare un’attività, devi essere perfettamente pronto.
- Avere troppi focus, attenzioni di vario genere. Iniziare diversi percorsi, senza mai portarne a termine uno.
- Non avere abbastanza voglia di farsi… il “mazzo”.
Ce n’è un undicesimo: porsi obiettivi troppo facili da realizzare perché di standard basso. Alla fine senti di aver raggiunto tutto, senza però essere soddisfatto di niente.
Dopo aver analizzato questo corposo elenco di buoni motivi che NON ti hanno portato a raggiungere i risultati, cerchiamo di capire invece come si potrebbe fare. Potrei dirti “basta fare l’esatto opposto”: ma le cose non sono così semplici e lineari.
Personalmente ho fiducia nei metodi e nelle strategie, le grandi imprese non si realizzano a caso! Certo il cosiddetto “fattore C” (che tradotto educatamente vuol dire “fortuna”) è sempre ben accetto, ma anche questo accade a coloro che comunque agiscono, persone che si buttano in nuove esperienze, escono dalla zona di comfort, azzardano un po’, conoscono gente nuova, si confrontano il più possibile. Chiediamoci: perché si dice che piove sempre sul bagnato? Perché è una questione di energia: più faccio, più sbaglio, più cresco, più trovo il mio, la mia strada e la mia “fortuna”.
Tornando a metodi e strategie (e messo da parte il fattore “C”) ognuno di noi deve trovare un metodo o crearne uno. Se sei un genio creativo, puoi strutturare dei sistemi, magari differenti da un progetto all’altro, per aiutarti a raggiungere il traguardo. Arriverai così a realizzare ciò che vuoi avendo capito come fare, quando agire e in che modo. A mio avviso, questi sono casi rari: preferisco utilizzare sistemi e metodi già efficacemente applicati da altri.
Uno dei metodi più straordinari che io conosca per garantirsi il più possibile la realizzazione dei propri sogni e obiettivi, è il Best Year Yet, che tradotto significa, “il miglior anno della tua vita”, un metodo americano fondato da Jinny Ditzler.
Prima di scoprire il link in fondo a questo articolo, ecco perché funziona e come funziona:
- È basato su 10 domande a cui devi rispondere: è quindi semplice, analitico e veloce. Basta dedicare tre ore del proprio tempo una sola volta per pianificare tutto l’anno.
- Principalmente ti aiuta a non ripetere gli stessi errori che hai fatto negli anni precedenti senza rendertene conto, a causa di comportamenti e credenze abitudinarie.
- Puoi analizzare successi e insuccessi dell’anno appena trascorso, di tutte le aree della tua vita per trarre la lezione più importante. Per cui, anche se è stato uno dei peggiori anni, questa analisi ti aiuta a tirare fuori qualcosa di estremamente positivo, una lezione che una volta compresa, farà la vera differenza per realizzare i sogni del nuovo anno.
- Definisci quale deve essere il principale focus dell’anno: gli obiettivi spazieranno nelle diverse aree della vita, ma ci sarà qualcosa più importante di tutto, che sarà realizzato attraverso i vari step, perché sarà il tuo principale interesse.
- Potrai decidere quale sarà la credenza che potrà guidarti di più: la troverai grazie alla consapevolezza di tutte quelle credenze che ti hanno limitato negli anni passati. La maggioranza delle persone, non realizza i propri sogni perché non sa di avere delle credenze limitanti, ovvero delle sensazioni di certezza che per coerenza dobbiamo confermare, ma che sono un limite per quello che voglio realizzare.
- Potrai dare una valutazione alle tue aree di vita, famiglia, lavoro, soldi, tempo libero, salute ecc… per consapevolizzare quello che vali veramente secondo il tuo punto di vista e quello che ti meriti. Una specie di voto, sulla tua qualità di vita a 360 gradi. Molto rivelatorio come esercizio.
- Infine, farai la tua Top Ten, ovvero i 10 principali obiettivi che vorrai raggiungere quest’anno.
Alla fine di questo lavoro, ti troverai con una scheda di una pagina con le tue principali linee guida: saranno indicative per ricordarti il modo in cui hai deciso di comportarti, il tuo focus principale, la credenza guida e gli obiettivi mensili che potrai monitorare e controllare per garantirti il risultato.
Abbiamo capito che senza metodo e strategie, farcela da soli diventa difficile. Migliaia di testimonianze ci dicono che tutto ciò funziona. Io stessa ne sono un esempio: ogni anno raggiungo almeno l’80 per cento di quello che mi prefiggo di fare. Ma attenzione, perché il metodo da solo non funziona: occorre applicarlo, metterci disciplina, determinazione quotidiana e mensile. È necessario mettersi in gioco e prendersi la RESPONSABILITÀ (ovvero la “abilita” di “rispondere”) in ogni caso!
Comunque vada, devo trovare un modo, non mollare a metà! Stiamo parlando dei nostri obiettivi, dei sogni, di quello che abbiamo deciso, che ci meritiamo e vogliamo realizzare. Non possiamo abbandonare, possiamo essere noi i responsabili del nostro successo, della nostra qualità di vita e del nostro benessere.
A questo punto ti chiedo: se desideri una guida che ti aiuti a definire e applicare tutto quello di cui abbiamo appena parlato, ti informo che nelle prossime settimane nei nostri centri FLY, a cura dei nostri Direttori, abbiamo organizzato una giornata intera dove tu stesso potrai imparare il metodo Best Year Yet. Se hai capito l’importanza non pensarci due volte, prenota il tuo posto.
Metti da parte tutte le scuse, affidati a un metodo che è testato e funzionale, poi mettiti sotto che si vive una volta sola..!! E il miracolo del miglior anno della tua vita lo puoi fare soltanto tu.
Buon miglior anno di sempre!
Daniela Bonetti
Ecco il link per registrarti alla tappa Best Year Yet della tua città..!!
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